UN PROGRAMMA DI ATTENZIONE DELLA SICILIA ALLA GRAVE CRISI

Riformare l’istituto delle riscossioni è una delle richieste centrali della piattaforma rivendicativa del movimento dei Forconi che ha trovato piena rispondenza nella legge già presentata che ha subito una accelerazione a seguito degli incontri di questi giorni e soprattutto per le veementi proteste dei Forconi, e no tav da 24 ore a Palermo.

Nell’ultimo incontrto cui hanno partecipato il presdidente dell’Ars Cascio gli assessori Armao e Pier Camillo Russo i capigrupopo all’ars con alcuni sindaci fra cui Nello Dipasquale di Ragusa e altri dell’area iblea qualcosa si è mosso.

La legge andrà già giovedi in Commissione Finanze per essere calendarizzata al più presto in aula. Viene espressa da più parti
piena soddisfazione in questa capacità di dialogo che si è registrata tra i rappresentanti della protesta –  i cui punti centrali sono pienamente condivisibili  – e le istituzioni regionali.
  Ilo testo a cui si lavora da tempo recepisce le richieste del territorio a partire dalla considerazione che non si puo’ lasciare al libero arbitrio alla società di riscossione la gestione del debito, soprattutto in un grave momento di difficoltà economica per le famiglie e per le imprese, momento che puo’ ulteriormente aggravare la difficoltà delle stesse sino al collasso.
Nello specifico, la legge che sarà in discussione all’ARS prevede quattro punti centrali che coincidono in pieno con le richieste avanzate in queste ore.
Innanzitutto la proposta di legge fissa in 50 mila euro di debito certo (senza sanzioni ed oneri aggiuntivi)  il tetto per poter iscrivere ipoteca.
Inoltre il fermo amministrativo potrà essere applicato solo per somme superiori ai 10 mila euro. La legge prevede altresì la possibilità di dilazionare fino ad un massimo di 144 rate mensili le somme iscritte a ruolo applicando unicamente gli interessi legali avanzando istanza alla società di riscossione che non puo’ esimersi dall’accettarla.
Le cartelle esattoriali già precedentemente notificate potranno essere pagate, entro i sei mesi dalla pubblicazione della  legge, rateizzando il debito pagando solo la sorte capitale senza oneri aggiuntivi e penalità.
La legge risponde in modo concreto ai segnali di allarme sociale giunti in queste settimane dal territorio e dal movimento dei Forconi che bene ne hanno raccolto le istanze. La Sicilia  vive una profonda crisi acuita dal peso insostenibile dei debiti che rendono difficoltoso, rischiando di bloccarlo, il sistema economico isolano.

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