UN PICCOLO “ANTIPASTO” DELLE DISCARICHE PRESENTI SUL NOSTRO TERRITORIO

Forte denuncia quella partita dall’Associazione culturale giovanile Libera…mente e dal circolo Legambiente Valle dell’Ippari. Hanno deciso dare così un input che desti la cittadinanza e le istituzioni. Lo stato di degrado in cui versano alcune aree comprese nel territorio del comune di Santa Croce Camerina dalle foto scattate risulta grave; infatti si vedono chiaramente materiali di ogni genere. Nello specifico: il primo sito individuato come discarica abusiva è quello in contrada Grassullo, a pochissimi metri dalla riserva naturale.

Qui sono stati rinvenuti una montagna di pneumatici oltre a tantissime sedie di plastica, sdraio, tavolini, porte e finestre, plafoniere e tanto altro materiale d’arredamento. Ma non solo, anche stampanti, pezzi di condizionatori, materassi,passeggini, ombrelloni e tronchi di palme infestate dal famoso punteruolo rosso. Non potevano mancare anche alcuni elettrodomestici.

Va detto, però, che in questo sito, subito dopo la prima segnalazione fatta, hanno cominciato ad asportare alcuni rifiuti, quindi Libera…mente e Legambiente sperano che il tutto venga completamente ripulito.

La seconda discarica  abusiva è situata tra Punta Braccetto e Punta Secca, in una stradina secondaria, ormai impossibile da attraversare a piedi e nemmeno la si può percorrere in macchina. Anche qui elettrodomestici di ogni genere, calcinacci, sanitari, ma anche cumuli di plastica nera e vaschette in polistirolo utilizzate in agricoltura, contenitori ormai vuoti di fitofarmaci e pesticidi e una grande quantità di recipienti ed altri materiali contenenti amianto. Presenti anche siringhe.

Il terzo sito è nei pressi di contrada Magazzè. Proprio ai lati della strada, si possono notare atri materiali contenenti amianto, elettrodomestici e pneumatici.

E ancora un altro sito si trova nei pressi del “Mulino Vecchio”.  Anche qui elettrodomestici, recipienti in amianto e rifiuti provenienti dall’agricoltura e dall’edilizia la fanno da padrona.

“Nella nostra realtà ritroviamo problematiche di cui abbiamo sentito parlare sui giornali o in tv: Le falde acquifere inquinate, le stagioni che paradossalmente, proprio da noi che stiamo al sud, hanno perso il naturale avvicendamento, la desertificazione che avanza e che tutti noi possiamo rintracciare coi nostri stessi occhi, vedendo ciò che rimane sulle strade e sulle macchine dopo una giornata di pioggia, non sono più statistiche, non sono più realtà immaginate sui testi di geografia: lo stiamo vivendo.

I liquami, che si versano poi sulle nostre acque, così cristalline fino a non più di dieci anni fa, chi li porta? Chi ha inquinato la nostra terra al punto che pensare di mangiare un filo d’erba o un frutto da un albero spontaneo ormai è pura fantascienza? Siamo noi, con la nostra incuria che si perpetra da anni e lo scempio che infliggiamo alla nostra madre terra, che senza limiti né precedenti, abbiamo creato questa orrenda realtà.

Magari nessuno in prima persona ammette di aver contribuito a un disastro di tali proporzioni, ma quante volte ci troviamo a passare su una stradina di campagna, o ad allungare lo sguardo verso il ciglio della strada e vedere un ammasso di rifiuti buttato lì, con noncuranza, che nella migliore delle ipotesi andrà a essere la causa di un incendio estivo. Quali residui tossici passano da questi rifiuti al terreno e alle falde acquifere? Ethernit, pneumatici, plastica e rifiuti altamente nocivi sono ormai componenti fisse del paesaggio circostante la città e le foto che riportiamo lo testimoniano inequivocabilmente”.

“E questo è solo un piccolo “antipasto”, siamo certi che perlustrando ancora la zona verranno fuori altri obbrobri del genere. L’incuria e l’omertà che fino ad oggi hanno spadroneggiato devono venir meno, o a venir meno sarà l’incolumità di noi tutti”.

“Invitiamo le autorità comunali e provinciali a provvedere, secondo i propri doveri di legge, a bonificare tali siti, a cercare i responsabili di tali reati, a monitorare il territorio e sanzionare chi inquina, e infine a programmare un percorso didattico di sensibilizzazione per il rispetto della legge e dell’ambiente”.

 

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