“UN PARTITO SI COSTRUISCE CON IL CONFRONTO”

“L’intervento dell’on. Nino Minardo, che ho letto stamane su un giornale, è ricco di buon senso e va nella direzione giusta. Un partito si costruisce insieme, con il confronto ed il dialogo. A nulla servono le polemiche e le contrapposizioni, soprattutto quando queste avvengono sugli organi di stampa.

 

In questo momento delicato per il Pdl, siamo richiamati ad una sfida importante, cioè a riorganizzare il riferimento fondamentale per l’elettorato moderato della nostra comunità. Saremo in grado di farlo solo se riusciremo a sostituire al modello di gestione verticistico e monocratico del partito un modello di partecipazione e di confronto.

 

Ritengo che nel Popolo della Libertà ciò sia ancora possibile considerato che la rappresentanza parlamentare insieme al numero importante di sindaci, consiglieri provinciali, consiglieri comunali, che non solo da un punto di vista numerico ma anche qualitativo sono l’embrione di quello che dovrà essere il nuovo partito, rappresentano il punto di partenza fondamentale per questa nuova fase di rinnovamento.

Al buon senso ed alla volontà costruttiva dell’on. Nino Minardo, quindi, non posso che rispondere in modo positivo.

 

Al deputato nazionale va anche un ringraziamento per avere avuto la prontezza di riportare sul tavolo della politica quella che rischiava di diventare una schermaglia inutile e dannosa.


Non si costruisce con le offese, a volte personali, ma con il rispetto e la voglia di andare avanti, anche se da posizioni diverse.

Sono sicuro che, ridando tranquillità al quadro complessivo del Pdl, ritorneremo ad essere punto di riferimento e casa comune di tanti amministratori e, ovviamente, di tanti elettori.

 

Ho letto anche un intervento del consigliere Giuseppe Calabrese il quale, intervenendo nel dibattito interno di un partito a cui non appartiene, ha dato l’esempio più lampante di cosa si intenda per “protagonismo politico”. In merito alle sue affermazioni grazie alle quali apprendiamo che si sta preparando a governare la città di Ragusa, mi permetto di fare un paragone: il consigliere Calabrese mi ricorda i soldati fantasma giapponesi che continuavano a combattere anche dopo la fine della guerra e nonostante l’avessero persa. Abbia pazienza il consigliere, perché il tempo che dovrà attendere per governare Ragusa sarà molto più lungo di quanto lui stesso possa sperare”.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it