UN DISASTRO ANNUNCIATO

Le intemperie climatiche di oggi, che a quanto pare continueranno anche domani, come al solito assesteranno un ulteriore colpo alla serricoltura dell’intera fascia trasformata, col suo carico di serre scoperchiate e quant’altro. Dopo i disastri di una commercializzazione che vede la GDO farla da padrona, che deve fare i conti con l’accordo euro mediterraneo col Marocco e la difficoltà cronica di fare incontrare la domanda e l’offerta in modo corretto ed efficace. Dopo il disinteresse di una classe politica insediatasi a Palazzo dei Normanni che ha annullato la legislazione di riferimento degli agricoltori siciliani e vittoriesi, con deputati locali che hanno riscaldato le sedie invece di pensare a come riscaldare le serre o ad introdurre incentivi per la loro ristrutturazione che avrebbero potuto limitare i danni attuali. Come al solito, vedremo ora tanti personaggi correre al capezzale del “caro estinto” mondo agricolo.

E’ certamente giusto chiedere lo stato di calamità , ma non basta correre dietro le emergenze. Molti piangeranno le loro disgrazie, soprattutto i produttori, quelli che stanno, veramente, dentro le serre tutti i giorni, ma molti politici e burocrati verseranno lacrime di coccodrillo, non capendo che il cambiamento vero sta nella capacità di governare i processi economici e non con la programmazione e con la prevenzione anche di fenomeni naturali sempre in agguato.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it