Un comandante per due. Polemica sul vertice della Polizia Municipale di Ragusa nominato anche a Messina. Potrà dirigere i vigili iblei in “smart working”

Un comandante condiviso. E’ polemica al Comune di Messina, dove sono stati annunciati anche esposti in Procura, dopo che il sindaco Federico Basile ha, con molta creatività amministrativa, accusa l’opposizione, provveduto a nominare il nuovo comandante della Polizia Municipale. Si tratta dell’attuale comandante dei vigili urbani di Ragusa, Maurizio Cannavò. Il sindaco Basile ha trovato un accordo con il collega di Ragusa, Peppe Cassì. Entrambi, sostenuti politicamente da “Sud chiama Nord,” hanno concordato su una soluzione simile a un “coworking” a distanza, secondo quanto riportano alcune testate giornalistiche del messinese.

I turni di lavoro e lo “smart working” a distanza

Secondo quanto sostengono i consiglieri d’opposizione peloritani, il comandante Cannavò lavorerà a Messina per cinque giorni e il sesto giorno sarà a Ragusa. Nel caso in cui non possa garantire la sua presenza fisica a Ragusa, avendo gli strumenti di connessione da remoto, Cannavò potrà svolgere le sue mansioni in modalità agile, dirigendo la Polizia municipale di Ragusa in smart working.

L’accordo iniziale prevede un comando di sei mesi, ma l’obiettivo di Basile è di prorogarlo fino a 36 mesi, garantendo così la stabilità del comando per tutto il suo mandato da sindaco. Cannavò venerdì scorso si è già insediato a Messina

Polemiche e esposti

Le polemiche non si sono fatte attendere, soprattutto considerando la situazione a Messina, una Città Metropolitana coinvolta in una rivoluzione della mobilità sostenibile percepita dai cittadini come un’invasione aliena.

Il vice presidente del consiglio comunale, Mirko Cantello (Lega), ha annunciato esposti alla Corte dei Conti, sollevando dubbi sulla scelta di Cannavò senza alcun bando o richiesta di comando da parte dello stesso interessato. Cantello ha definito la nomina “ad personam”, sollevando interrogativi sulla possibile influenza di sostenitori come Cateno De Luca, ex sindaco di Messina, nella decisione.

I sindacati protestano a Ragusa

Un lettera al sindaco arriva da tutti i rappresentanti sindacali Cgil, Cisl, DIccap, Silpol, Uil, O.S.Po.L, Ugl. Queste le loro dichiarazioni: “Andando al fondo delle cose abbiamo scoperto che il Comune di Messina ed il Comune di Ragusa, hanno stipulato una convenzione ai sensi dell’art. 30 comma 2 sexies del Dlgs. 165/2001, che disciplina l’utilizzazione condivisa con assegnazione temporanea e parziale di personale, in base alla quale per un periodo di sei mesi, prorogabile fino a tre anni, il Dott. Cannavò ricoprirà contemporaneamente le cariche di Comandante Dirigente dei Corpi di Polizia Locale di Ragusa e di quello di Messina con il seguente carico di lavoro, disciplinato minuziosamente: un giorno la settimana a Ragusa (anche con collegamento da remoto), cinque giorni in presenza a Messina.

Ci troviamo spiazzati di fronte a questa iniziativa e data la distanza tra i due capoluoghi siamo orientati a pensare ad una matrice per lo più di natura politica, per quanto ci riguarda non possiamo non tener conto dell’importanza della figura del comandante diversa, per specificità, rispetto agli altri Dirigenti, infatti nel funzionigramma di qualunque Ente, la figura del comandante è strettamente collaborativa con l’Amministrazione e in particolare con il primo cittadino.

Risulta del tutto evidente poi, che il ruolo del comandante assume maggiore importanza in un contesto in cui l’esiguità del Personale impone una gestione parecchio impegnativa, attenta e oculata, che va costantemente monitorata e soggetta ai continui input derivanti dagli indirizzi politici e coerentemente con l’attività gestionale, in questo caso una prolungata assenza del comandante imporrebbe un diverso approccio nell’ambito dei servizi in carico al corpo di Polizia Municipale. 

La norma dianzi citata disciplina, in sostanza, disciplina la “cessione in comproprietà” o “in prestito con diritto di riscatto” non già riferite in questo caso ad una persona, ad un professionista ma, nel caso di specie, ad una funzione, quella di Comandante di Polizia Locale, che ha il compito di svolgere una precipua mission pubblica di collante tra la il benessere e la sicurezza nelle città ed il rispetto delle regole, attraverso il controllo di legalità.

Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire. Questa norma di carattere privatistico che può essere valida per qualsiasi altra figura professionale, rappresenta plasticamente il conflitto permanente tra la disciplina cui sono soggetti gli esercenti della professione di poliziotto locale dal punto di vista legislativo e contrattuale e la loro funzione. 

E’ appena il caso di fare due conti elementari pensando che appena due anni fa il Comune di Ragusa ha bandito un apposito concorso pubblico per 1 posto di Dirigente – Comandante di Polizia Locale e che questo concorso ha avuto l’esito dell’assunzione del Dott. Maurizio Cannavò. Lo stesso per più di due anni ha ricoperto il ruolo e la funzione venendo remunerato sia per la mansione svolta che per l’indennità di risultato prevista per contratto, Ci si chiede ora perché oggi questa figura professionale è stata praticamente ceduta ad altro Ente? Il Comune di Ragusa non ha più bisogno di un Dirigente – Comandante a tempo pieno? Quali condizioni o situazioni sono cambiate nel frattempo? Perché sono state impiegate e disperse tante risorse finanziarie?

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