UN ANNO POSITIVO PER LA FONDAZIONE SAN GIOVANNI BATTISTA

 

La Fondazione San Giovanni Battista gestisce finanziamenti pubblici, parte del 8 per mille offerto alla Chiesa cattolica, è oggetto di donazioni ed è titolare di beni che hanno una importanza artistica e storica rilevante per la collettività. Per queste ragioni appare utile presentare all’opinione pubblica un sintetico bilancio del lavoro svolto nel 2016 e parte della programmazione per l’anno appena iniziato.

“Il nostro bilancio consuntivo – afferma Tonino Solarino, presidente della Fondazione – ci lascia soddisfatti. Il 2016 è l’anno in cui ci siamo presi cura di 2 progetti di prima accoglienza e 7 progetti della rete SPRAR per un totale di 432 ospiti accolti. La Fondazione si conferma come storico punto di riferimento per l’accoglienza integrata, essendo la prima a ospitare tali centri fin dal 2001. Siamo consapevoli che il tema dell’accoglienza potrebbe spingere a logiche di prevalente business; per tale ragione guardiamo ad un lavoro che sappia coniugare qualità e risparmio per i fondi pubblici. I nostri centri, anche quelli di prima accoglienza, intendono mantenere un aspetto familiare, ben lontano da ciò che la cronaca presenta in questi ultimi giorni in altre parti di Italia”.

Una progettualità intelligente, oltre ad offrire risposte concrete e serie ai propri beneficiari richiedenti e titolari di protezione internazionale, ha una valenza economica non indifferente per il territorio.

“Nell’anno appena concluso – prosegue Solarino – abbiamo offerto buona occupazione a 51 persone e investito somme nelle imprese locali per circa 2 milioni di euro. Attraverso donazioni e progetti specifici, inoltre, siamo stati in condizione di dare aiuto ad almeno 250 poveri di casa nostra. Un lavoro che non sarebbe stato possibile senza l’appoggio del nostro vescovo Carmelo Cuttitta e dell’attuale Cda che con generosità  ci aiuta con competenze di altissimo livello”.

Un’impresa resa possibile anche attraverso l’impiego di 62 volontari del Servizio Civile.

Numerose le iniziative culturali promosse. Dalla Marcia per la pace che ha contato 5000 presenze al Festival delle Relazioni che prosegue nel segno della qualità, dell’apertura verso alti orizzonti e della valorizzazione dei talenti locali.

“Il tema del Festival del prossimo anno – anticipa Solarino – sarà Madre Terra, sorella umanità, prendendo spunto dal fatto che molte migrazioni sono forzate da fenomeni naturali o da uno scorretto sfruttamento del Pianeta”.

“Sul tema della formazione e della cultura – prosegue il presidente – ci preme sottolineare l’avvio della prima edizione della Summer school e  il recupero della chiesa di Sant’Agata presso l’Antico Convento di Ragusa Ibla. Un patrimonio che da molti anni attendeva di essere restituito alla collettività e che oggi completa un mosaico prezioso del quale la scuola di alta cucina Nosco è espressione assai rilevante”.

“La scuola Nosco – spiega il direttore Enzo Scrofani – è attiva da 3 anni e da sempre opera per formare giovani al mondo del lavoro. La percentuale di nostri iscritti che riescono ad inserirsi nella ristorazione supera il 90%. Il nostro sentore è che questa strada possa portarci ancora ad un ulteriore miglioramento e a consolidare l’immagine di una salda e sana istituzione. In futuro vorremmo avviare nuovi corsi di formazione sempre relativi al campo della ristorazione. Ci auguriamo che i vari talenti da noi formati e oggi al lavoro in varie parti del mondo possano tornare a Ragusa per rendere il settore ancora più apprezzabile”.

La ferrea tenacità e la grande competenza dello chef Giovanni Galesi, responsabile didattico di Nosco rappresentano una delle carte vincenti del progetto.  “Possiamo vantare – afferma – 92 diplomati nel corso di 7 corsi di formazione. Abbiamo raggiunto nel 2016 il 100% degli obiettivi prefissati. Per il futuro siamo pronti a sviluppare collaborazioni con le aziende virtuose del territorio e a dare il via a progetti che abbiano sempre a cuore la qualità del nostro agro alimentare”.

 

 

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