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Ucciso in strada con un colpo al petto: arriva la sentenza, sei condanne. La rissa con catene e machete
26 Lug 2025 06:28
Sei condanne. Mohamed Anwer Debic, nato in Tunisia: rimase ucciso da un colpo al petto sferrato con un corpo contundente, forse un machete. Morì in pochi minuti. Accadde a Santa Croce Camerina, il 7 settembre del 2024. Erano le 21.30, una serata di festa, tanta gente per le strade. Ma in via Giardino, un alterco tra due persone – si ipotizzava che alla base della lite ci fosse la spartizione delle zone di raccolta della plastica dismessa dalle serre – degenerò in una rissa in cui comparvero presto machete, coltelli e catene. Tutti gli imputato, di origine tunisina.
Ora la sentenza con rito abbreviato davanti al gup Gaetano Di Martino. Non fu omicidio volontario per il giudice che ha derubricato il fatto in omicidio preterintenzionale, condannando un 22 enne, difeso dal’avvocato Enrico Platania a 10 anni di reclusione a fronte dei 16 richiesti dalla Pubbllica accusa (il titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Santo Fornasier). Sempre nel corso di quella rissa, un 28enne – difeso dall’avvocato Daniele Scrofani – avrebbe ferito il 22enne omicida alla schiena e ad una mano: per lui l’ipotesi formulata dalla Procura era quella del tentato omicidio.
Il giudice lo ha condannato, derubricando il fatto in lesioni aggravate, a 3 anni e 8 mesi a fronte di una richiesta di condanna a 4 anni. Oltre a questi reati tutti, rispondevano anche di rissa aggravata. Qualche settimana fa, altri quattro imputati che rispondevano invece di rissa aggravata nello stesso episodio che portò al decesso di Mohamed Anwer Debic – difesi dagli avvocati Enrico Platania, Daniele Scrofani ed Enrico Cultrone – hanno patteggiato la pena davanti al gip: un 36 enne è stato condannato a 2 anni con sospensione condizionale (per rissa e lesioni personali aggravate); 1 anno e 10 mesi, pena sospesa sono stati inflitti a due 27enni e 1 anno e 8 mesi per l’ultimo soggetto 36enne. Erano tutti incensurati.
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