TUTTO È CAMBIATO

Non solo in politica, il mondo sta cambiando, se ne devono fare, anzi ce ne dobbiamo fare una ragione, tutti quelli nati prima degli anni ottanta, anno più anno meno.

E’ cambiata la società, è cambiata la chiesa, è cambiata la politica. Per ora si parla solo di politica e allora fermiamoci ad essa.

Lo spunto di una riflessione sorge dalla visita, per la campagna elettorale, del Presidente della Regione. Invero una fugace apparizione, di cui dovrebbero essere delusi, per primi, i componenti la coalizione e, in particolare, quelli del suo nuovo partito. E così fu anche per la campagna elettorale per le politiche.

Arrivo, toccata e fuga. Si comprende che la toccata era per il candidato che nell’occasione ha visto il nuovo auditorium della Scuola dello Sport diventato, di colpo, una saletta, location e parterre d’eccezione, partecipazione numerosa e compatta, Crocetta diventava, alla fine, sostanzialmente, la classica ciliegina sulla torta, e così è stato. Argomenti mirati, gli assessori regionali al turismo e all’agricoltura per riaffermare la vicinanza alla città e alla provincia, il segretario regionale del PD, il leader di Territorio e del Megafono, i parlamentari di riferimento della coalizione, qualche illustre presenza di politici d’annata. Tutto perfetto per l’avvio ufficiale della campagna elettorale. Sostanza e sobrietà, secondo i canoni della nuova politica.

Ma quanta differenza con i riti di una volta: ebbi modo di seguire da vicino la venuta a Ragusa di un illustre candidato alla Presidenza della Regione, per la campagna elettorale.

Già dal mattino le sirene delle auto di Polizia e Carabinieri, unite ad un insolito pattugliamento di alcune vie della città da parte della Polizia Municipale, avvertivano della presenza in città di qualche personaggio importante.

E gli spostamenti non erano pochi, con codazzo di collaboratori e giornalisti regionali al seguito, fra sedi di organizzazioni datoriali, redazioni dei giornali, e appuntamenti per colloqui riservati, con contatti continui con gli uffici palermitani, allora non c’erano i cellulari, per verificare lo stato di una pratica o di una istanza. Pranzo con ospiti numerosi, pomeriggio dedicato a pochi incontri riservati per qualche elettore che era riuscito a conquistare l’udienza, fino alla convention elettorale che segnava l’apice della giornata.

Uno così il Presidente, o aspirante tale, se lo godeva, lo poteva fissare con sguardo ammirato, se fortunato lo poteva anche toccare. Tutto è cambiato. Anche il giornalismo politico che, una volta, di questi eventi ne traeva materiale per qualche giorno. Ora si è dovuto aspettare la tarda mattinata del giorno dopo per avere un resoconto della serata sui giornali on line.

Ma i segnali che tutto cambia e si rinnova scaturiscono anche da altri aspetti della nuova politica.

Sull’onda dell’intrattenimento politico, che nasce negli Stati Uniti e che, a fatica, cerca di farsi strada anche in Italia, viene fuori la moda del confronto tra i candidati alla carica di Sindaco che, riuniti attorno ad un tavolo, rispondono alle domande di un giornalista moderatore sui temi della campagna elettorale .

Ed è così che un appuntamento che può sembrare buono solo per fare ‘salotto’ coinvolge, invece, candidati, pubblico, partiti e movimenti, sostenitori e opinione pubblica.

Si scatena anche l’emissione di comunicati, a cura di qualche candidato, per sostenere, anticipando ogni possibile resoconto giornalistico, come si sia riusciti a mettere in difficoltà questo o quell’avversario.

Ma più coinvolgente l’apporto, tramite i commenti agli articoli, di questo o quel sostenitore, secondo cui la politica oggi non è fatta di programmi o iniziative da sottoporre al vaglio degli elettori, ma è basata solo sull’attacco personale e sulla polemica che scivola, facilmente nella becera e offensiva dialettica di parte.

E’ il copione della politica nazionale che impone di attaccare l’avversario piuttosto che delineare programmi e strategie.

Anche i candidati che godono dei favori del pronostico sono trascinati, se non personalmente, in sterili polemiche, rincorrendo e cavalcando i temi della nuova politica.

Tutti perseguono la riduzione dei compensi, la eliminazione delle auto blu, l’ottimale smaltimento dei rifiuti, i bilanci da adattare alla esiguità di fondi ma il pubblico non sa che, per molte cose, i poteri di un sindaco sono limitati, non è facile operare quando lo Stato limita le erogazioni o quando è impossibile, per legge, ridurre i compensi attuali ai dirigenti : piuttosto nessuno mette i candidati di fronte alle emergenze comuni di tutti i giorni, quelle che interessano da vicino la gente. Tutti si riempiono la bocca con la sostenibilità ambientale, con la raccolta differenziata, con il bilancio ma nessuno, anche perché non glielo chiedono, parla con dovizia di particolari e concrete strategie di sviluppo economico, di fondi europei, di turismo, di inquinamento da traffico, di trasporti urbani, della pressoché inutile cintura ferroviaria, dell’unificazione dei tribunali, di verde pubblico, di cultura, dell’apertura del nuovo ospedale e di altri problemi spiccioli che interessano direttamente i ragusani.

Perché, per esempio, e molti sono a conoscenza del fenomeno, invece di parlare di riduzione dei compensi non si chiede se risponde a verità la voce sulla censurabile consuetudine di qualche consigliere comunale di intervenire in commissione, aspettare che venga sancita la presenza e poi andarsene, riscuotendo, ugualmente il gettone di presenza ?

Come era bello una volta, c’era un palco in pianta stabile in piazza San Giovanni da dove, a turno, parlavano i candidati e i politici forestieri, più o meno importanti. Salvo qualche accenno fugace, nessuno attaccava l’avversario che, anzi, veniva quasi non considerato. Si sventolava un ideale e si incitava a seguirlo. E si aspettava con compostezza il risultato delle urne, chi ci riusciva faceva opposizione per quattro o cinque anni, poi si ricominciava daccapo e riportavano il palco in piazza. Anche perché la politica era riservata ai politici, non era alla mercè di tutti.

Principe di Chitinnon

 

 

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