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TUTTI I NUMERI DEL SERVIZIO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO A RAGUSA
18 Mag 2015 08:09
Sono 43 gli operatori del servizio socio-psico-pedagogico che operano nelle scuole della città di Ragusa. Diciannove psicologi, 14 assistenti sociali, 6 pedagogisti, un tecnico della riabilitazione, 2 musicoterapisti, un danzaterapista sono dislocati nei vari istituti dell’infanzia, nelle primarie e nelle secondarie di primo grado. Allo stato attuale, sono seguiti 6.900 alunni. I casi posti maggiormente sotto attenzione sono 1.032 di cui 129 disabilità, 209 Bes e Dsa (con bisogni educativi speciali e con disturbi specifici dell’apprendimento) e 694 con problemi di apprendimento, disturbi del comportamento e altro. Sono alcuni dei numeri che saranno resi noti durante il convegno avente per tema “Il servizio socio-psico-pedagogico. Un impegno per il benessere dei cittadini” promosso dall’Ati formato dalle cooperative sociali Agape, Cos e Vis che si occupano della gestione del servizio nelle scuole dell’obbligo della città di Ragusa. Il convegno, fortemente voluto dall’assessorato comunale ai Servizi sociali e Pubblica istruzione, retto da Salvatore Martorana, si terrà giovedì 21 maggio presso la sala pluriuso del settore Sviluppo economico, in via Corrado Di Quattro, alla zona artigianale, a partire dalle 15,30. “Faremo una cronistoria dall’origine del servizio, attivo dal gennaio del 1981, a oggi, quindi ben 34 anni – dice il presidente di Agape, Giovanni Guastella – con tutti gli interventi effettuati e con le attività che, nell’ambito del progetto di questa stagione scolastica, sono stati realizzati. Un servizio importante, unico sul territorio siciliano e tra i pochi del genere presenti a livello nazionale. Operiamo in tutte le scuole cittadine. E ci occupiamo di prevenire tutte le forme di disagio”. Il presidente della cooperativa Vis, Biagio Randazzo, sottolinea come “il nostro intervento si muove su più livelli perché operiamo sia sugli alunni ma contemporaneamente anche con i docenti e le famiglie. Quindi, è un’azione trasversale. L’occasione del convegno servirà anche per presentare i risultati di due indagini che abbiamo svolto. Una con i ragazzi di terza media e che ha riguardato la conoscenza del fenomeno del femminicidio e la percezione degli indicatori che anticipano le condotte violente. L’altra sulla vita condotta in classe, somministrato agli alunni di seconda media”. Il presidente della cooperativa Cos, Antonino Marù, evidenzia, riguardo alla prima indagine, che “il fenomeno della violenza non si vince con le normative ma con la cultura. Abbiamo bisogno – aggiunge – di una nuova generazione da crescere con una modalità nuova. E, per quanto ci riguarda, visto come è strutturato il servizio, abbiamo la possibilità di compiere percorsi formativi, laboratoriali all’interno delle classi. Ecco, il convegno servirà anche per fare il punto rispetto agli scenari che sarà possibile creare nel prossimo futuro”.
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