TUTTI A TEATRO CON “LE PALLONATE” DI FICARRA E PICONE

Esilarante, divertente ma anche, a tratti, triste e melanconico. Ma con un solo liet motiv: la Sicilia e la sicilitudine, raccontate con le parole semplici e veritiere dei palermitani Ficarra e Picone, affidate, per la prima volta, ad altri attori.

A calcare la scena, infatti, Salvo Piparo, a cui è affidata la parte recitata di una vera e propria rubrica umoristica, accompagnato dai canti di Costanza Licata e dalla tastiera di Rosemary Enea.

A presentare l’importante evento culturale della città casmenea, con la lieta sorpresa del folto pubblico, proprio Valentino Picone.

L’isola è vista dietro la specola di una modernità bruciante, fatta di stragi mafiose e di politici “menefreghisti”, che diventa per qualcuno, terra di promesse non mantenute, se a viverla è la condizione di un immigrato, sbarcato, dopo mille peripezie, in questo eldorado del “nulla”.

Parole che si snocciolano veloci in un alternarsi agile di battute sferzanti e pensieri amari, rendendo il monologo scoppiettante di Piparo denso di spunti su cui riflettere. Parole in antitesi a silenzi omertosi e dolorosi, diventati bandiera ideologica per tutti coloro che credono di abitare in una Sicilia, per certi aspetti, ancora gattopardesca.

Terra di paradossi e contraddizioni in cui la raccolta differenziata diventa operazione farraginosa e complessa, in quartieri in cui l’arte di arrangiarsi diventa mestiere di vita, dal momento che ogni certezza economica viene meno. L’unica cosa dalla quale non si può scappare però è il ricordo di uomini come Giovanni Falcone, che, invece, questa terra l’hanno resa migliore. Ed ecco che l’immagine dell’albero di via Notarbartolo a Palermo campeggia sulla scena al di là di ogni tempo.

E per rendere il racconto ancora più autentico, Ficarra e Picone scomodano anche Babbo Natale, a cui si rivolge un bambino palermitano dei nostri tempi, che condensa nei suoi desideri infantili e nella sua scrittura quasi “sgrammaticata” una condizione quotidiana difficile che è tessera di un mosaico sociale più vasto.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it