TRIVELLAZIONI E TUTELA DELL’AMBIENTE

Prendiamo spunto dalla risposta che la società “Irminio” ha dato, tramite la stampa di ieri, alle preoccupazioni di Legambiente circa il pericolo, in realtà inesistente, di trivellazioni presso la Fornace Penna o la spiaggia di Donnalucata, per condividere l’idea espressa dalla società che ravvisa la sussistenza delle condizioni di sicurezza degli impianti ed esclude trivellazioni in punti che semplicemente delimitano l’area geografica richiesta secondo i criteri stabiliti dalla legge regionale siciliana.

“L’Impresa che intende investire in nuovi progetti – ricorda il Presidente di Confindustria Ragusa, Enzo Taverniti – si deve misurare con ostacoli eccessivi e spesso imprevedibili, che non consentono di realizzare rapidamente e in modo certo quanto hanno lungamente progettato”.

Si assiste di frequente a una tendenza a prefigurare pericoli e disastri, avvalendosi di proclami astratti  che mirano a bloccare ogni iniziativa, e si conducono campagne di informazione che evitano il confronto e l’approfondimento del tema vero, che è quello di valutare con onestà le iniziative di sviluppo avanzate da un’imprenditoria capace di realizzare attività rispettose delle leggi e dei territori.

Da anni la nostra Associazione interviene per denunciare il rischio di impoverimento del territorio, e ribadire che è falsa l’alternativa tra un modello basato su Agricoltura, Turismo e Beni culturali e uno basato sul rafforzamento delle attività industriali, che qualcuno si ostina a considerare inconciliabili.

Ribadiamo ancora una volta – prosegue Taverniti – che la Provincia di Ragusa ha necessità di un sistema industriale capace di creare valore aggiunto e di esportare una maggiore quantità di prodotti, e che non è “nemico” del territorio e delle comunità che lo ospitano, non è “il male necessario”, non è l’alternativa al “vivere bene”.

Bisogna cioè superare la contrapposizione ideologica tra ambiente e industria, poiché sono evidenti i processi di cambiamento verso sistemi di gestione ambientale evoluti. Il Sistema produttivo si pone, con atteggiamento razionale e responsabile, verso  soluzioni moderne e adeguate, affronta i problemi di eco-compatibilità dei processi, di utilizzo efficiente delle risorse, ottimizzazione dei consumi di materie prime, riduzione degli scarti e avvio al recupero e al riciclaggio. 

Non giova a nessuno – ritiene il Presidente degli Industriali – appannare l’immagine di un sistema economico e di un modello di sviluppo produttivo legato al ciclo di trasformazione delle materie prime disponibili in loco o importate. L’industria deve continuare ad essere fattore imprescindibile di uno sviluppo economico sostenibile.

Non si può sottovalutare il fatto che la creazione di ricchezza, benessere, valore aggiunto nella nostra Provincia e, in misura ancora più marcata, nella Sicilia e nel Territorio nazionale, dipende in larga misura dalle attività produttive di tipo manifatturiero, e il sistema ragusano delle PMI rimane uno dei comparti da privilegiare per garantire un futuro occupazionale ai lavoratori ragusani. 

Diventa necessario – conclude Taverniti – ancor più in un momento di crisi economica, cogliere ogni opportunità per migliorare il rapporto fra economia e salvaguardia del patrimonio naturale, senza pregiudizio per le produzioni in atto e per le loro legittime aspirazioni al consolidamento e alla crescita. La provincia iblea deve trovare la forza di coesione che ha dimostrato negli anni, e fare sistema per trovare soluzioni equilibrate per la crescita economica, ambientale e sociale del territorio.

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