TRAGICA SCOMPARSA IN MARE DI UN POZZALLESE E DUE RAGUSANI

 La scomparsa in mare, al largo di Punta Secca, del cinquantenne sub ragusano Bruno Bufardeci, il cui corpo non è stato ancora ritrovato, richiama alla memoria la tragica fine nelle acque di Maganuco, alle spalle del porto, del giovane trentacinquenne pozzallese Carmelo Iaci. Anni Ottanta. Medico di fabbrica alla Fiat di Vicenza, trascorreva un periodo di ferie a casa sua, a Pozzallo. Reti e attrezzi, era uscito in barca assieme ad un suo parente, Salvatore Manenti, per una battuta di pesca. L’alzarsi improvviso del vento creò condizioni di tempo sfavorevoli. Non particolarmente difficili, per la verità. L’imbarcazione, tuttavia, ebbe qualche problema. I due finirono in mare. Salvatore, riemerso subito dopo, chiamò a gran voce l’amico Carmelo. Nuotò avanti, indietro, si immerse più volte. Carmelo era scomparso. Sono trascorsi 28 anni. Il corpo dello sfortunato giovane non è stato mai più ritrovato. Diciassette ottobre del 2005. L’architetto ragusano Lino Centore, 59 anni, abitante a Ragusa in via V.E. Orlando, scompare al largo di Marina di Ragusa. Voleva provare sulla imbarcazione di sua proprietà il motore fuoribordo di 25 cavalli appena riparato. Particolare riferito, allora, da Concetto Zacco, uno dei due titolari della società Ocean Plastic di Pozzallo, che gestiva, presso lo scalo Trapanese di Marina di Ragusa, il servizio di custodia ed ancoraggio delle barche da diporto. Questo avrebbe giustificato anche il fatto che il professionista quella mattina, erano le nove circa, vestisse abiti normali, certamente non adatti per andare a pesca. Fra le tante ipotesi, qualcuna anche piuttosto fantasiosa, la più plausibile sembrò essere quella di un improvviso malore. Fatto è che anche il corpo dell’architetto Centore non è stato mai più ritrovato. Gigante buono e burbero il mare, da amare per la sua generosità, da temere per il suo rigore, da rispettare per la sua grandezza. Si dice il mare ti dà, il mare ti toglie. Per chi è andato per mare e, purtroppo, non è più tornato a casa, come unica consolazione per parenti e amici affranti dal dolore, vogliamo pensare ad  un suo immenso finale abbraccio egoistico.

 

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