TERREMOTO IN SICILIA SUL FILO DELL’ALLARMISMO?

Questo nostro intervento è fatto sull’onda della preoccupazione per le notizie (sul filo dell’allarmismo, occorre ammetterlo) che girano liberamente (troppo) su un possibile terremoto che sarebbe stato previsto in Sicilia o in Calabria o, come quello avvenuto qualche giorno fa nel canale di Sicilia, al largo di Donnalucata. Si parla di magnitudo 7 circa e quindi di un evento devastante. Si dice anche che gli istituti geofisici di mezza Italia abbiano previsto quella della Romagna mentre quello di Catania per le previsioni di un sisma in Sicilia è cauto e fa bene ad esserlo perchè l’opinione pubblica non va allarmata.

Tuttavia dobbiamo ricordarci che la prevenzione in zone altamente sismiche come è la nostra area degli Iblei includendo anche buona parte delle province di Ragusa e Siracusa, è determinante. Esistono i piani comunali di protezione civile e quello provinciale ma nessuno li conosce o per essere più esatti non vengono fatti conoscere alla popolazione  con iniziative di divulgazione anche delle più semplici regole da adottare in caso di terremoto come ad esempio cosa fare, come muoversi, come raggiungere e dove sono i luoghi di raccolta della popolazione etc etc. Per la verità qualcosa le scuole fanno con qualche opportuna simulazione di terremoto e come comportarsi per uscire dagli edifici in caso di sisma, come e dove radunarsi in attesa dei soccorsi e tante altre cose belle che danno sicuramente le opportune dritte, ma che lasciano il tempo che trovano perchè tantissima gente nulla sa di queste cose.

Se provate a chiedere ad alcune persone, come abbiamo fatto noi in questi giorni interpellando una cinquantina di persone di un campione causale ben pochi sanno del piano comunale di protezione civile mentre la segnaletica dei luoghi di raccolta, dei percorsi più sicuri della esigenza di conoscere i primi rudimenti di comportamento in caso di terremoto, è quasi del tutto inesistente.

Pensate che nel terremoto di Santa Lucia del 13 dicembre 1990 nella zona Iblea in una sala operativa della protezione civile per ore non si sono trovate le chiavi della porta della struttura ciò che fece andare in bestia l’allora Prefetto Ienzi che con lui ebbe inizio una vera e propria inversione di tendenza sul modo di concepire la prevenzione. Ma bisogna insistere su questo settore e i Comuni, le Province (fino a quando ci saranno) le Prefetture devono fare il massimo possibile per adottare misure atte ad affrontare le emergenze con un minimo di attenzione maggiore rispetto all’assoluta negligenza.

E che Dio ce la mandi buona !

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