TEATRO DELLA CONCORDIA: IL SINDACO RIBATTE

A distanza di due giorni dalla conferenza stampa “on the road” del candidato a sindaco del centro sinistra, Sergio Guastella, in merito alla opere incompiute dell’amministrazione Di Pasquale, la replica del primo cittadino non si fa attendere.

Oggetto del contendere, la sorte del teatro della Concordia di via Ecce Homo, ex cinema Marino, chiuso ormai da molti anni e che secondo il centro- sinistra, l’amministrazione avrebbe già dovuto restituire alla città.

I toni della conferenza stampa sono forti e non privi di sarcasmo nei confronti degli avversari politici, definiti dal sindaco del capoluogo, dei veri e propri commedianti.

– Il teatro è chiuso- afferma Di Pasquale- ma si è tenuta già la prima commedia. Giovanni Iacono ha affermato che il sindaco avrebbe dovuto consegnare alla città il teatro dopo cinque anni. Io non ho mai detto questo: prima della fine del mandato avevo promesso la presentazione del progetto esecutivo e questo ci sarà. Al momento del mio insediamento, non ho trovato nessun procedimento di esproprio, né uno studio di fattibilità. C’era solo un finanziamento ottenuto dal senatore Gianni Battaglia-.

Il primo cittadino parla a lungo, citando, carte alla mano, tutti i  principali passaggi nodali inerenti l’iter del teatro.

In data 14/05/07 con decreto definitivo di esproprio, il teatro passa ai beni comunali; nell’ottobre del 2008 l’approvazione del bando di gara; nel settembre del 2009 con determina sindacale, si provvede all’aggiudicazione definitiva del servizio di Ingegneria e Architettura del restauro e recupero funzionale del teatro della Concordia all’associazione “Baldo progetti engineering srl” di Agrigento, fino ad arrivare, per un costo complessivo di circa cinquemilioni e trecentomila euro, al marzo di quest’anno, data in cui l’amministrazione dispone ai progettisti di presentare il progetto definitivo adeguato entro il mese prossimo.  

– La cantierabilità dell’opera avverrà nel prossimo mandato- aggiunge Salvatore Giaquinta, assessore al centro storico- Sarà un teatro di 450 posti, con foyeur e camerini-.

Il sindaco aggiunge infine di non voler mortificare nessuno- Ciò che manca però ai miei avversari- dice- è il riconoscimento del lavoro altrui. Trovo questo politicamente squallido-.

Insomma, un teatro che più della concordia dovremmo chiamare della discordia.

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