SULL’ASSENZA DI SPAZI AUTOGESTITI PER LA PROPAGANDA ELETTORALE A RAGUSA

La lista civica Donne per Ragusa, lista nata per cercare di porre fine alla scandalosa discrepanza tra la presenza demografica e quella politica delle donne in Italia, vuole denunciare con questo articolo la pratica illegale e scorretta dell’accaparramento abusivo degli spazi elettorali nella città di Ragusa e non solo.

La delibera comunale del sindaco Nello Di Pasquale già in partenza ha depotenziato questo strumento essenziale per la propaganda dei partiti e delle liste minori, ovviamente impossibilitate ad avere i mezzi e gli strumenti di persuasione dell’elettorato dei maggiori partiti nazionali. Infatti gli spazi volti all’affissione dei manifesti elettorali sono stati tutti ubicati nelle zone meno trafficate e periferiche della città di Ragusa; d’altro canto la città è stata deturpata in lungo e in largo dalla comparsa selvaggia di manifesti elettorali in luoghi dove esplicitamente vietato, cassonetti della spazzatura compresi. Il fatto più vergognoso inoltre è che gli spazi autogestiti per la propaganda elettorale sono anch’essi teatro dell’illegalità più svergognata.

Ogni pannello viene affidato ad una lista (solitamente si affida ad ogni lista circa la metà del pannello a disposizione), ma nessuno si degna di rispettare tale vincolo, anzi, molti nemmeno sanno che esiste questa regolamentazione.

Diventa quindi una gara di tutti contro tutti, non c’è tempo di attaccare un manifesto sul proprio spazio assegnato per legge che il giorno dopo alcuni candidati, in preda quasi ad una bulimia cartellonistica, coprono tutto il pannello con i simboli della loro lista, non curanti del fatto che quello non è il loro spazio assegnato.

La lista civica Donne per Ragusa si rifiuta di adeguarsi a questo scempio delle regole comuni,perché non si può sbandierare la parola “cambiamento” e “legalità” se poi, per biechi scopi elettorali, si fa della legge carta straccia.

 Non si può chiedere ai cittadini di rispettare delle regole se poi i loro stessi rappresentanti considerano le regole non un segno di civiltà ma una scocciatura di cui liberarsi. Così, facciamo appello alla cittadinanza e anche ai mass media affinché denuncino anche loro la cosa e facciano pressione ai loro candidati di smettere di trasformare ogni consesso elettorale nel festival della prepotenza e del menefreghismo.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it