SULLA NOMINA DEL COMMISSARIO AD ACTA AL COMUNE DI MODICA

Non sarebbe preferibile, più che un commissario ad acta, un commissario generale che ci togliesse di torno tutti i traffichini della politica e coloro che non distinguono il governo dalla campagna elettorale? Siamo tanto stanchi!

Riflettevo su questa opzione, mentre scartabellavo, seduta in Comune, per dovere verso i cittadini di Modica. Un occhio rammaricato verso i pensieri che mi sfilavano nella mente e l’altro inutilmente dritto sulle carte. Nel bel mezzo del torpore l’occhio mi si sveglia. Torno indietro e leggo:

 

«Oggetto: Approvazione del bilancio di previsione e degli atti propedeutici, esercizio finanziario 2015 (…) Insediamento Commissario ad acta.

 

Il sottoscritto dott. Carmelo Messina (…), nominato Commissario ad acta (…) comunica di essersi insediato in data odierna presso questo Comune.»

 

In «data odierna»? Cerco la data e trovo: 21/12/2015. Guardo il datario del telefonino e trovo che è il 22 mattino. Certo il Sindaco non mi concede un minuto. Non mi dà neanche il tempo di respirare. Ne combina una in piedi e una seduto. Cerco qualche altro documento per capire e trovo il Decreto n. 304/2015 dell’Assessore regionale delle Autonomie locali e della funzione pubblica. Si chiama Annunziata Luisa Lantieri. Leggo velocemente una ventina di righe e trovo che l’Assessore si è insediato da poco: è stato nominato con Decreto del 13 novembre. Anche lei, poverina, prima ancora di sedersi è stata costretta ad intervenire. Mal comune mezzo gaudio, penso. Comincio a leggere con ordine, a partire dal numero di Decreto, appena leggibile in alto a sinistra. Il fatto è di una semplicità estrema.

Il bilancio di previsione 2015 avrebbe dovuto essere approvato, in base all’articolo 151 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, entro il 31 dicembre 2014;

– il 24 dicembre 2014, sei giorni prima della scadenza, il termine fu spostato (dal Ministero competente) al 31 marzo 2015 (D.m. 24 marzo 2015);

– il 21 gennaio 2015 l’Assessorato regionale delle autonomie locali ha emanato la circolare n. 1 del 21 gennaio 2015, con cui invitava i Comuni a preparare i bilanci di previsione in modo da evitare l’intervento sostitutivo del commissario ad acta;

– il 16 marzo 2015, ossia 14 giorni prima della scadenza, venne il Decreto ministeriale 16 marzo 2015 che differì per la seconda volta la data di approvazione del bilancio di previsione al 31 maggio 2015;

– la data fu ulteriormente  differita (la quarta volta) col Decreto ministeriale 13 maggio 2015 al 30 luglio 2015;

– lo stesso 30 luglio è stata differita, con Decreto ministeriale 30.7.2015, al 30 settembre 2015. Stavolta il differimento vale solo per i comuni siciliani. E’ il quarto differimento in un anno.

 

A ben pensarci, dovrebbe essere rivisto l’intero sistema: quello nazionale e quello regionale della Sicilia. Talune date non possono essere ridefinite a piacimento e come riesce più comodo. Ciò che ci va di mezzo è la buona amministrazione, anche se è facile concludere che, a guardare queste stranezze, tutte proprie della politica di bassa lega, i disastri compiuti nel passato finiscono per ripercuotersi sul presente. Diciamocelo una volta e per tutte con chiarezza: abbiamo giocato tanto, troppo, coi residui e con gli avanzi fittizi. Troppo! E la cosa brutta, cari cittadini, è che ancora si continua a giocarci. Il politico si lamenta del burocrate: ma lui non è in condizione di rispettare cinque date di fila, cambiate a distanza di due-tre mesi l’una dall’altra. Il burocrate è un danno, nessuno lo discute; ma il politico tradizionale e chi si ispira ancora ai metodi e alle vecchie scelte, che identifica il governo con la campagna elettorale, è estratto essenziale di peste bubbonica.

Oggi, orecchiando Federico Garcia Lorca, è accaduto quello che accade sempre: un politico, incapace di far approvare nei termini il bilancio di previsione, è stato sostituito da un burocrate che, per l’occasione, si denomina commissario ad acta: commissario per un solo atto. Egli deve fare quello che il politico non ha saputo fare. E’ una gran bella figura che facciamo. Basta, mi domando, un commissario che compia un solo atto? Non sarebbe più opportuno un commissario che lo sostituisse in toto?

Innanzi alla domanda che il Commissario ad acta ha posto al Responsabile finanziario, su quali fossero i motivi di tanto ritardo, la risposta è stata disarmante: lo schema di bilancio è in lavorazione; il ritardo è dovuto allo svolgimento di altri importanti compiti. Quali sono questi importanti compiti? L’approvazione del rendiconto 2014 e il riaccertamento straordinario dei residui.

Certo è un anno che si parla di riaccertamento straordinario dei residui: glieli volete dare almeno altri dieci anni? E qui torna alla memoria l’ultima polemica consiliare sull’organizzazione dell’ufficio finanziario comunale. Su cui conto di tornare a breve.

                                                                  

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