Strage di Viareggio, riapre il processo. Sdegnati i familiari delle vittime, fra cui quella del pozzallese Rosario Campo: “Colpevoli impuniti”

Spesso il comune cittadino non riesce a capire il senso della giustizia proclamata in nome della Repubblica. In attesa di capire il perché dell’annullamento della sentenza d’appello nei confronti di Rosario Greco, colpevole della morte dei cuginetti di Vittoria, Alessio e Simone D’Antonio, vi è un’altra dolorosa vicenda sulla quale non è stata ancora posta la parola fine nelle aule di tribunale: la strage di Viareggio. Ricordiamo: l’incidente ferroviario, poco prima della mezzanotte del 29 giugno 2009, che costò la vita a 32 persone e causò il ferimento di altre 17.

Fra le vittime, Rosario Campo, 40 anni falegname di Pozzallo, emigrato a Viareggio con la moglie Claudia, sopravvissuta nonostante ustioni sull’80% del corpo, mentre i due erano in sella alla moto che stava transitando su una strada poco lontana il deragliamento del vagone cisterna in cui c’era gas gpl fuoriuscito, innesco dell’enorme incendio.
Claudia oggi fa parte dell’associazione “Il Mondo che vorrei”, costituita dai familiari delle vittime della strage. Con lei a chiedere giustizia sono anche i due figli, Salvatore e Giulia, che hanno perso l’amato papà mentre erano ancora dei ragazzini.

Lunedì i familiari e i soci dell’associazione annunciano che saranno presenti a Firenze, dove si celebrerà l’appello bis. Il nuovo processo nasce dal rinvio stabilito dalla Cassazione per 16 imputati, fra cui vertici delle Ferrovie come, tra gli altri, Mauro Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano, Mario Castaldo, più dirigenti di aziende ferroviarie tedesche. Per questi imputati la Cassazione aveva escluso l’aggravante dell’incidente sul lavoro dall’accusa di omicidio colposo plurimo, facendo però così scattare la prescrizione per questo reato.

Ora la corte di appello nel processo bis dovrà rideterminare le condanne considerando che l’unico reato, a questo punto, che resta contestato è il disastro ferroviario. Per quanto riguarda Moretti, egli aveva rinunciato ad avvalersi della prescrizione del primo processo di appello, ma la Cassazione ha stabilito che in occasione del rinvio, Moretti dovrà confermare o meno se rinuncia o no alla prescrizione. Rispetto all’accusa di disastro ferroviario Moretti sarà chiamato a rispondere su aspetti tecnici relativi alla velocità tenuta dal convoglio deragliato a Viareggio.

“La Suprema Corte di Cassazione con la sua pronuncia vergognosa ha mandato in prescrizione l’omicidio colposo, non ha voluto guardare Viareggio per ciò che è stato: ‘un incidente sul lavoro’ – si legge nella nota dell’associazione Il Mondo che Vorrei – Questo influirà negativamente sulla ricerca della verità per i processi in corso (Rigopiano, Pioltello,) e per quelli che si apriranno prossimamente (Ponte Morandi, Funivia Stresia Mottarone). Sarà un salvacondotto per le imprese che se ne infischiano della sicurezza! Questa sentenza è l’espressione massima dell’incapacità della giustizia di essere al servizio dei cittadini”.”Quanto tempo, quanti soldi pubblici sprecati, quante manovre di palazzo per cercare di salvare ciò che nemmeno con i più incredibili artifizi sono riusciti a coprire? Due cose che la Cassazione non è riuscita a nascondere, le colpe degli ad di FS e di GATX e le responsabilità accertate, date della totale mancanza di manutenzione aggravata e dall’assenza dei relativi controlli”, conclude l’associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio.

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