Strada in salita per la valorizzazione delle grotte di Chiafura a Scicli

Si parte dalla necessità di riconquistare il finanziamento di 8 milioni di euro per fare rivivere l’agglomerato di Chiafura. Presentato il progetto si attende, infatti, la riconferma degli 8 milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, per riqualificare, valorizzare, consolidare e sistemare i percorsi del quartiere rupestre di Chiafura e delle aree limitrofe. Al momento tutto è fermo. La somma degli 8 milioni è necessaria per intervenire sul secondo livello dopo che già un precedente intervento ha messo in sicurezza il primo livello delle grotte, comunque non fruibili in assenza della messa in sicurezza del secondo livello. Il progetto prevede oltre che il recupero del secondo livello di Chiafura, l’agglomerato troglotido abitato fino agli anni Sessanta del secolo scorso, anche la fruizione delle chiese rupestri, del parco di San Matteo e del Castello dei Tre Cantoni e Chiafura stessa per un risultato finale che porta alla creazione del Parco di Chiafura.

Ciò al fine di evitare che Scicli possa essere conosciuta solamente per il suo patrimonio barocco.

La riqualificazione e la fruizione delle grotte, legate storicamente alla lotta degli aggrottati con Paolo Pasolini, Maria Antonietta Maciocchi, Renato Guttuso, Calo Levi che vennero nel 1959 per abbracciare la causa di queste famiglie, rappresenta il contenuto del progetto che lo stesso Soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Ragusa, Antonio De Marco, annuncia di essere stato perfezionato. Oltre agli interventi al complesso delle grotte si prevede il ripristino dei sentieri che salgono dal centro storico di Scicli, da piazza Italia e da palazzo Beneventano fino alla fiancata collinare con la messa in sicurezza ed il recupero delle chiese rupestri del colle, a partire dalla chiesa di San Pietro, l’inedita chiesa Santa Caterina, San Vito, Santo Spirito, ivi compreso il Castellaccio.

Di fatto la città di Scicli avrebbe due parchi: il parco di Chiafura ed il parco Kamarina-Cava Ispica-Croce.

Per quanto riguarda il primo è stato firmato qualche anno fa il “Patto per Chiafura” tra il direttore del Parco archeologico di Kamarina-Cava Ispica-Croce Domenico Buzzone e l’allora sindaco di Scicli, Vincenzo Giannone, con l’intento di valorizzare il contesto storico-archeologico e ambientale dell’area rupestre di Chiafura. Per il secondo è già attivo perchè il Parco Kamarina-Cava Ispica-Croce è operativo e visitabile. Meno nota di Matera ma altrettanto suggestiva, Chiafura, ben prima del periodo medievale, era già una vera e propria città, con abitazioni, luoghi di culto, necropoli. Le antiche grotte abbarbicate al costone di San Matteo alla fine del settecento erano abitate da oltre duemila persone. Fu nel secondo dopoguerra che vennero messe in luce le condizioni di disagio igienico in cui si trovavano le abitazioni e Chiafura venne sfollata. Solo di recente è stata rivalutata come sito rupestre da tutelare.

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