SPLENDE MISTERIOSO L’OROLOGIO “MUNICIPALE”

Per una pura casualità, passeggiando per le strade del centro storico di Vittoria, l’obiettivo della mia Nikon ha inquadrato l’orologio solare che proponiamo.

Lo strumento astronomico, disegnato dal professore Mangione e inciso dall’artigiano La Raffa, fa bella mostra di se, nonostante le dimensioni ridotte, sulla parete del palazzo municipale della città ipparina.

Sul piano puramente astronomico, quello installato sulla parete della casa comunale è uno strumento di notevole precisione, molto ben realizzato e soprattutto di facile comprensione, trattandosi di un orologio ad ore francesi, anche dette “civili”. Significa che l’orologio del Mangione indica, grazie all’ombra prodotta dallo stilo (l’asta metallica incassata con una precisa angolazione alla lastra lapidea) le ore solari, ovvero le ore del giorno. Insomma, significa che quando l’ombra dello gnomone di quell’orologio si posa (ma per poi correre, e come se corre, molto più di quanto si possa immaginare) com’è nella foto che vi proponiamo, tra la linea delle 11 e quella delle 12 significa che sono approssimativamente le undici e mezzo (fermo restando che parliamo di ore solari, chè quando è in vigore l’ora legale si deve tenere conto della differenza di un’ora) di un giorno che, sempre per rimanere alla foto della mia Nikon, è compreso tra il 20 marzo ed il 21 giugno oppure tra il 21 giugno ed il 21 settembre. Lo si può affermare perché il gnomone (cioè la punta dello stilo, che è poi il vero misuratore della lunghezza e della posizione dell’ombra) si trova sotto la linea retta che taglia diagonalmente l’orologio. Poiché quella lunga linea diagonale è la cosiddetta “equinoziale”, ovvero segna il giorno degli equinozi, cioè il 20 marzo e il 21 settembre appunto, il giorno dello scatto della fotografia è un giorno compreso in quelle date.

Artisticamente parlando non è certamente il più bell’orologio solare che io abbia mai visto. Basterebbe osservare uno dei tanti orologi realizzati dal ragusano Gianni Brinch per aver conferma di quanto affermo con sicurezza. Ma poco importa, perché nell’orologio del Mangione non manca nulla, comprese le due linee solstiziali, i quattro segni zodiacali cardinali (capricorno, libra, ariete e cancro) e le utilissime informazioni riguardo la latitudine, la longitudine, e l’altezza sul livello del mare (si intendono le coordinate del posto dove l’orologio è stato collocato).

Unica riserva che si muove, è la scelta del simbolo che circonda il punto dove il meridianista ha fissato il gnomone (in gnomonica si scrive così, “il” gnomone, non è un errore). Si nota infatti molto bene un eptagramma o “stella a sette punte”. Un riferimento esoterico o soltanto la scelta di un simbolo geometrico molto bello e molto ben adatto allo strumento astronomico?

 

 

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