SI COMPLICA L’ITER PER L’ASSEGNAZIONE DEL MARCHIO IGP DEL POMODORO RAGUSANO

La distanza fra la politica, il mondo dell’imprenditoria e i diversi interessi territoriali si verifica anche al tavolo agricolo provinciale, convocato dall’Assessore Muriana per definire il percorso da fare per il riconoscimento del marchio IGP per il pomodoro, iniziato nel lontano 2006.

Le numerose assenze, sia tra i rappresentanti dei Comuni interessati che tra le Organizzazioni Professionali Agricole e della Cooperazione Iblea, lasciavano trasparire l’interruzione del dialogo fra gli attori territoriali coinvolti.

Manca l’accordo su tutto, ad iniziare dal nome. Bocciata l’ipotesi “Pomodoro di Sicilia” (a causa delle interferenze a livello regionale del comitato per l’igp del pomodoro di Pachino), alternative valide, che soddisfano tutti i componenti del tavolo tecnico agricolo, sembra non essercene. Di fronte allo stallo in cui le trattative versavano una componente del tavolo, quella appartenente al mondo produttivo dell’area ipparina ha portato avanti l’ipotesi di denominare igp il “Pomodoro di Vittoria”, intendendo coinvolgere tutto il territorio dal Gela a Scicli. Ma a queste condizioni molti componenti del comitato (da Scicli a Santa Croce Camerina), avvertiti a cosa già fatta, si sono tirati indietro in segno di protesta.

“Speriamo di dipanare le questioni campanilistiche – dichiara l’assessore Muriana a margine dell’incontro – perché l’assegnazione del marchio igp gioverebbe all’intero territorio. E’ inutile ricordare ai produttori che per immettere nel mercato con successo i nostri prodotti è sempre più urgente garantirci un marchio, la tracciabilità e la certificazione. L’interruzione del dialogo fra i rappresentanti delle diverse componenti territoriali andrebbe a danneggiare l’intera filiera agricola. Mi auguro quindi che qualcuno sappia fare un passo indietro – conclude Muriana – con atteggiamento lungimirante e produttivo”.

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