Si attende il Piano Casa Sicilia

 In dirittura di arrivo il Piano Casa della Sicilia, ovvero il provvedimento  per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio esistente. La Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars dopo aver concluso l’esame del disegno di legge sta adesso analizzando gli emendamenti.

Tutti ricordano un anno fa il boom mediatico con il quale questo provvedimento è stato esposto da parte del governo per rilanciare l’economia depressa. E tutti ricordano le molte perplessità da parte dei professionisti del settore, preoccupati dalla scarsa attenzione alla tutela dei centri storici e del paesaggio. Sebbene invocata da tutto il comparto edile,  la norma infatti è stata più volte tacciata di condono preventivo da parte delle associazioni di tutela dell’ambiente che hanno mosso gravi critiche al provvedimento da varare, ritenendo il Piano Casa dannoso per il territorio e l’assetto urbanistico delle nostre città, già gravemente compromesse.

Nonostante il ddl persegua obiettivi condivisibili, se ne temono gli effetti, soprattutto in una regione come la nostra in cui le deroghe alle normative edilizie hanno creato un impoverimento del paesaggio e scempi edilizi costantemente sotto l’occhio di tutti.

Una fase molto delicata quindi, per un ddl che cerca di coniugare gli interessi di ambientalisti e costruttori, il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia del territorio con la necessità di garantire la sicurezza degli immobili ampliati in funzione anticrisi. 

E’ opportuno ricordare che si tratta di interventi di ampliamento o abbattimento e ricostruzione di edifici già esistenti e non di nuova edilizia.

”Con questo disegno di legge – afferma Lombardo – vogliamo anche tutelare il territorio da cementificazioni selvagge o speculazioni, avendo pensato norme di salvaguardia per evitare che questa opportunità possa trasformarsi in una sorta di nuova sanatoria indiretta. Al contrario la nuova legge permetterà di riqualificare e ammodernare gli edifici della nostra isola dotandoli anche di importanti strumenti antisismici, di sistemi per la biodelizia ed il recupero dell’energia e di impianti di sicurezza di ultima generazione. Sono stati pensati strumenti di salvaguardia per gli edifici che abbiano valore monumentale e per i centri storici”.

Secondo il ddl ancora in esame, sarebbero esclusi gli interventi di ampliamento sugli immobili situati nei centri storici e nelle zone A, oltre a quelli che non risultano in regola con il pagamento di Ici e Tarsu. In più gli ampliamenti volumetrici dovrebbero essere collegati al rifacimento del prospetto.

Con queste premesse il Piano Casa potrebbe essere trasformato in un progetto di riqualificazione del territorio attraverso la delocalizzazione degli edifici e delle infrastrutture più vulnerabili, oltre agli effetti benefici che la legge potrà sortire sul comparto dell’edilizia nel rispetto egli strumenti urbanistici.  

Sarà infatti possibile l’ampliamento delle abitazioni, ma anche, secondo l’art. 3 del ddl in esame, la demolizione e ricostruzione di fabbricati non idonei sul piano della sicurezza e degli standard igienico-sanitari, situati al di fuori dei centri storici, che manterrebbero comunque la destinazione urbanistica preesistente.

Il provvedimento riguarderà solo le abitazioni mono e bifamiliari mentre è esclusa quella commerciale, artigiana o manifatturiera.

 Il Piano prevede i seguenti aumenti di cubatura:

  • del 20% per villette e abitazioni a corpo basso;
  • del 35% per case ed edifici carenti strutturalmente che si vorranno demolire e ricostruire.

Si tratta di una norma che certamente darà vita ad un circuito virtuoso di investimenti privati,incentivati dalla semplificazione burocratica (prevista dall’art.6 del ddl) che potranno movimentare l’economia siciliana, nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni urbanistiche.

Prevista inoltre la possibilità di realizzare in deroga parcheggi urbani interrati purché i privati si impegnino a restituirli a verde ai Comuni. Viene introdotta dall’art.11 del ddl in esame anche la certificazione di rendimento energetico ai fini ambientali per le nuove abitazioni.
Le Amministrazioni comunali, dopo l’approvazione della legge e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione, avranno 120 giorni per recepire, ed ulteriormente puntualizzare le norme regolamentari regionali; trascorso infruttuosamente il citato termine le norme regionali entreranno automaticamente in vigore.

Certamente se decollerà il Piano Casa gli interventi di ristrutturazione in ottica di risparmio energetico sono destinati a volare. Il desiderio della famosa “stanza in più” potrà divenire realtà finalmente, ma solo per  tutti quei siciliani che disporranno dei mezzi economici adeguati. Rimane infatti un dubbio: se gli interventi sono volti principalmente ad una riqualificazione degli immobili degradati dei centri urbani, chi dei proprietari di tali edifici potrà permettersi, in un momento di crisi come questo, un intervento edilizio tanto oneroso?

 

Laura Curella

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