Sfruttamento in agricoltura

  “Gli arresti avvenuti ieri in provincia di Ragusa come quelli in altre realtà, testimoniano come la nuova legge 199/2016 contro caporalato e sfruttamento lavorativo aiuti a fare emergere il degrado presente in tanta parte del nostro paese  e anche nel nostro territorio provinciale.

Questi fatti dimostrano che lo sfruttamento lavorativo in agricoltura è largamente presente.

Gli arresti e le indagini, con intercettazioni e testimonianze delle vittime, dimostrano le condizioni diffuse di degrado lavorativo esistenti.

La Legge 199 si rivela dunque positiva anche se criticata da una parte dell’imprenditoria agricola che invece pensa che la norma vada modificata perché strozza l’economia stessa delle imprese.

In realtà, il tema non è come rendere meno prescrittivi gli indici di sfruttamento, ma come  rendere legali i rapporti di lavoro, e dare dignità a chi lavora.

Per questo occorre intensificare un controllo esteso delle condizioni di lavoro presenti  nel comparto agricolo per delimitare e contrastare le forme odiose di sfruttamento e abuso.

Peraltro la Legge 199 non contiene solo aspetti repressivi ma anche aspetti riguardanti nuove forme di trasparenza nelle modalità di assunzioni, nel trasporto ed accoglienza e può essere utile a contrastare e isolare quegli imprenditori poco illuminati che fanno ricorso all’intermediazione illecita  e allo sfruttamento.

Occorre che istituzioni e parti sociali concretizzino realmente e pienamente ciò che la legge stessa prevede, per affermare una vera agricoltura di qualità che sia anche una agricoltura dove la qualità del lavoro e delle condizioni lavorative sia affermata, evitando di affidare solo all’azione di contrasto e repressiva delle forze dell’ordine la soluzione delle questioni legate allo sfruttamento lavorativo ed al caporalato.

Altro che nuove normative sui voucher e ulteriori regali a quelle imprese che fanno concorrenza sleale e anche ignobile sul lavoro.

 

 

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