SFIGMO E FONENDO

L’Italia è l’unico tra i grandi Paesi Europei privo di una legge organica che disciplini il gioco d’azzardo; nessuna progettualità legislativa ed il risultato è quello di un settore con consumi che dai 27,5 miliardi del 2004 sono passati ai 79,9 miliardi del 2011 con vincite pari a 61,5 miliardi e 9 miliardi di entrate per l’erario. Ma il risultato è soprattutto preoccupante per il grave danno sociale causato a se e alle proprie famiglie da parte di chi diventa schiavo e si “ammala” di gioco diventando appunto “ludopatico”.Non c’è traccia del disegno di legge che doveva trovare la convergenza tra i Ministeri della Cooperazione, Salute, Interno ed Economia, mentre c’è la promessa del Ministro della Salute che il trattamento della patologia da gioco d’azzardo dovesse trovare spazio nei LEA cioè nei Livelli essenziali di Assistenza ed ancora imperversano e si incrementano le pubblicità che invece il Ministro Riccardi aveva promesso drasticamente di ridurre.

In Gran Bretagna fin dal 2005 si è stabilito che una quota del prelievo fiscale su gioco,lotterie e scommesse deve essere impiegato a finanziare programmi contro la dipendenza da gioco, ma fino ad ora questo non è stato necessario perchè sono gli stessi privati che gestiscono il gioco a finanziare tali progetti con una concertazione che li vede impegnati anche nella gestione dei progetti che promuovono il “gioco responsabile” e nella prevenzione e nel trattamento dei danni causati da questa dipendenza patologica.

In Spagna la legge quadro sul gioco d’azzardo è la n° 13 del 2011, che cerca di garantire operatori ed utenti, ma soprattutto di tutelare i minori e le persone più fragili che possono chiedere esse stesse o su richiesta di terzi di essere escluse dal gioco così come le persone da escludere per sentenza. La legge prevede una Commissione che può vietare anche alcune tipologie di gioco se sono contrarie all’interesse pubblico o se possano indurre dipendenza o essere dannose per l’infanzia.

In Germania il gioco d’azzardo patologico è malattia riconosciuta e le Casse Mutue Tedesche e la Previdenza Sociale sostengono i costi per la terapia e i costi per assistere e supportare le famiglie. Si parte dai gruppi di auto-aiuto per passare poi ai Consultori Ambulatoriali per ludopatici, con la possibilità di curarsi e riabilitarsi restando a casa fino ai casi più gravi con ricovero in cliniche specializzate in patologie della dipendenza, la cui persistenza per non meno di 8/12 settimane viene sostenuta anche economicamente. I vari Land hanno la competenza esclusiva ma nell’accordo tra loro e lo Stato è prevista la prevenzione e la lotta alla dipendenza.

In Francia hanno istituito nel 2010 un Ente che disciplina il gioco cercando di responsabilizzare per lo più il gestore del gioco, in specie on-line, che deve avvertire il giocatore, comunicare allo stesso il saldo del suo conto, informare lo stesso sui rischi del gioco patologico oltre ad avere l’obbligo di comunicare al giocatore chi fa info ed assistenza per chi è dipendente dal gioco. E’ poi la sicurezza sociale, nel contesto della lotta alle dipendenze ad occuparsi specificatamente dei “malati” con l’accoglienza nei Pronto Soccorsi e negli apposti servizi che esistono in numero di uno ogni 500.000 abitanti.

A quando un Paese normale in cui queste tematiche si affrontino con la dovuta maturità?

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