SFIGMO E FONENDO

L’integrazione Socio-Sanitaria è un percorso irto di ostacoli il cui modello di riferimento, oggi, sarebbe il Chronic Care Model, dove le risorse Sociali, Sanitarie e quelle proprie del paziente concorrono in rete per conseguire risultati superiori rispetto alle singole potenzialità; da qui si capisce che in Italia siamo “all’erba che deve nascere” come si suol dire. Oggi il piano di cura e presa in carico unico è in realtà sostituito da molteplici percorsi, spesso in conflitto tra di loro e che usano svariate fonti finanziarie, con risultati del welfare sociosanitario spesso insufficienti. Quindi tre criticità: la “governance” non coordinata, le risorse inadeguate e comunque disordinate e buon ultimo il federalismo che introduce profonde differenze Regionali.

IL CONTESTO ECONOMICO

Il Nostro welfare è orientato in senso previdenziale (19,1% del PIL previdenza,7,2% Sanità e 2,54% assistenza) con una spesa privata elevata sia per la Sanità (1,9% del PIL) che per la spesa privata per l’assistenza (badanti ad esempio); la spesa per le pensioni di Invalidità rappresenta un’altra spesa che possiamo considerare assistenziale vista la coincidenza geografica tra invalidità, povertà e disoccupazione. Le componenti del welfare socio-sanitario Italiano sono:il SSN, la Previdenza a vario Titolo (INPS), il Sistema degli Enti locali (Comuni con una spesa nel 2008 pari allo 0,42% del PIL) e la spesa privata (sia sanitaria che sociale); quindi diversificazione di spesa, diversi percorsi di presa in carico del cittadino e molteplici livelli di governance da parte di molteplici attori del sistema.

I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO

1) Risorse del FSN(Fondo Sanitario Nazionale): è quella quota gestita dalle Regioni che rappresenta “altra assistenza distrettuale” cioè quella quota che comprende i servizi distrettuali per l’assistenza continuativa ad anziani e disabili (residenziali,semiresidenziali e domiciliari);nel 2006 era il 18,1% di tutta la spesa distrettuale.

2) Fondo Nazionale per le Politiche Sociali: serve per finanziare i Piani di Zona dopo aver tolto una quota che va all’Inps per la legge 104,assegni familiari di famiglie con disabili e assegni di maternità). E’ stato di molto ridimensionato nelle ultime Finanziarie (dai 775 mln del 2006 ai previsti 44 mln del 2013).Si attende la definizione dei LEP(livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) per stabilire i vincoli di destinazione di queste somme.

3) Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza ed altri Fondi: il primo da 400mln di Euro del 2010 è stato azzerato per il 2011, il Fondo per le Politiche delle Famiglie da 185,3 mln a 51,5 mln; quello per l’infanzia e l’adolescenza da 40mln a 39,2; quello per il Servizio Civile da 170,3 a 110,9; quello per le Politiche giovanili da 94,1 a 12,8 mln mentre è 0 quello per l’inclusione sociale degli immigrati. Anche la quota del 5 x Mille che nel 2008 è stata di 265,8 mln ora non potrà,anche a raccolta maggiore,superare per fini Sociali i 100 mln; cioè il 5 x mille rifinanzia lo Stato.

Continua la prossima settimana (da uno studio dello SMI Sindacato Medici Italiani).

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