SFIGMO E FONENDO

 

Le Regioni devono fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o con pagamento di un ticket, i servizi Sanitari inclusi nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza); per monitorare il rispetto dei criteri e l’omogeneità delle prestazioni nel Marzo 2005 è stato istituito dall’intesa Stato-Regioni il Comitato permanente per la verifica e l’erogazione dei LEA. Se il Comitato promuove la Regione, questa ha diritto ad una quota aggiuntiva di finanziamento ;il monitoraggio dei LEA, l’ultimo con dati 2010 fatto nel Marzo 2012, ha considerato 21 indicatori divisi in tre grandi categorie che poi sono le tre “parti” dell’Assistenza e cioè a) l’Assistenza Collettiva che include le attività di prevenzione e le vaccinazioni,la tutela degli infortuni e la qualità degli alimenti;b)l’Assistenza Distrettuale cioè la Medicina e la Pediatria di base, la farmaceutica, la specialistica ambulatoriale, l’emergenza e i servizi domiciliari e residenziali; c)l’Assistenza Ospedaliera quindi ricoveri e day hospital.

I 21 indicatori sommati tra di loro danno un punteggio per cui la Regione è adempiente se il punteggio supera il 71% del massimo conseguibile, adempiente con impegno su alcuni indicatori (in pratica rimandata a Settembre come succedeva a scuola) se va dal 58% al 71% e critica (diremmo bocciata) se inferiore al 58%.

In Sicilia abbiamo una situazione, riferita ripeto ai dati 2010 e alle valutazioni del Marzo 2012, “critica” con un punteggio pari al 48% del valore massimo conseguibile, inferiore alla media delle Regioni a statuto Ordinario (65,2%) ed inferiore anche alla media di tutte le Regioni che hanno un piano di rientro (52,3%); in Sicilia la valutazione migliore spetta all’Assistenza collettiva mentre quella peggiore spetta all’Assistenza Distrettuale, per la quale però si spende il 45% delle risorse del Servizio Sanitario Regionale, mentre se ne dovrebbero spendere il 52% (ma il moloch Ospedale assorbe e tanto!!!).

I principali impegni assunti con il Piano di rientro 2007/09 riguardavano il contenimento della farmaceutica e della specialistica convenzionata, il costo del personale, le spese per gli acquisti dei beni, nonchè la razionalizzazione della rete ospedaliera; il disavanzo è sceso(dal 9,9% al 4,2%) ma è stato sempre elevato e la parziale efficacia del Piano è legata alla mancata razionalizzazione della rete ospedaliera,alla mancata revisione dei rapporti con i convenzionati e alla mancata centralizzazione degli acquisti. Nel Marzo 2010 la Regione ha assunto ulteriori impegni sempre volti a riorganizzare la rete ospedaliera e l’assistenza specialistica oltre che a potenziare il servizio di emergenza-urgenza e l’assistenza territoriale;si sono avuti ottimi risultati in termini di riduzione del disavanzo(dal 4,2% al 0,3%) e occorrerà ancora potenziare il territorio e l’assistenza domiciliare, oltre che riordinare i punti nascita.

Diciamo che le coordinate sono note ed le misure da intraprendere pure così come permangono ancora gli incrementi dell’aliquota IRAP e dell’addizionale Regionale IRPEF (ancora riaumentata nell’ultima manovra) che gravano sulle nostre tasche; l’indagine multiscopo ISTAT mostra una qualità percepita dai Siciliani del SSR inferiore ad altre aree di confronto. Diciamo quindi che sarebbe l’ora di scelte anche non facili e popolari (quali insisto razionalizzare gli ospedali, evitare reparti doppioni o triploni) ma obbligate, a tutela delle nostre famiglie dai bilanci già fragili e della nostra salute. Speriamo….

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