Sepoltura islamica per Salah Abdi Abukar: lunedì a Pedalino  la Salat al-Janazah, il rito funebre dei musulmani

Salah Abdi Abukar sarà sepolto a Comiso. Nel cimitero di Pedalino dove si trova un’area apposita destinata alla sepoltura di persone di fedi non cristiane. Uno spazio apposito, realizzato all’interno del cimitero inaugurato quasi un anno fa. Il primo inumato del cimitero di Pedalino è un giovane di fede musulmana. Venne sepolto nel novembre 2024, poco dopo l’inaugurazione. Tre mesi fa nel cimitero islamico è stato sepolto un neonato. Salah sarà il terzo musulmano inumato nel cimitero di Pedalino.

Il giovane somalo non aveva familiari a Comiso. Della sua sepoltura si farà carico il Centro culturale islamico Al Rahman, uno dei due centri musulmani esistenti a Comiso. Il rito funebre (laSalat al-Janazah, la preghiera funebre tradizionale dell’Islam) si terrà lunedì 11 agosto alle 11,30 nel piazzale antistante l’ingresso della zona del cimitero islamico.

A presiederla sarà il responsabile della comunità e della moschea Al Rahman, Zouhair Amor. Saranno presenti la sorella si Salah e il cognato, arrivati ieri dalla Germania, dove vivono. La salma di Salah si trova attualmente nell’obitorio dell’ospedale di Vittoria. Il giovane, rimasto ferito nell’incidente autonomo del 6 agosto scorso lungo la strada che collega Comiso a Pedalino, è spirato poco dopo l’arrivo all’ospedale di Vittoria. Troppo gravi le ferite e i traumi riportati.

Salah Abdi Abukar aveva 36 anni. Da una decina d’anni si trovava in Italia.  Dopo tanti anni sognava di tornare in Somalia e progettava di farlo alla fine dell’anno. Viveva a Comiso, in una casa di via Roma e lavorava al mercato ortofrutticolo di Comiso. Si occupava del carico e scarico della merce e di altre mansioni nei box del mercato. All’interno del mercato di contrada Mendolilli molti lo avevano conosciuto e lo apprezzavano per le sue doti umane, la sua disponibilità, l’attenzione nel lavoro. Questa mattina, all’interno del mercato c’era dolore, incredulità, costernazione. Salah era conosciuto e amato da tutti.

I costi per la sepoltura sono stati sostenuti dalla comunità islamica, tramite una raccolta fondi. Hanno collaborato anche i datori di lavoro di Salah e altri colleghi e amici.

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