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SCIOLTA PER MANCANZA DI NUMERO LEGALE LA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VITTORIA
16 Lug 2015 07:21
La seduta consiliare di ieri sera prevedeva la discussione sul bilancio consuntivo 2014 dell’Emaia. Proprio ieri, 15 luglio, la direzione Emaia ha inviato una missiva al consiglio secondo cui il bilancio sarebbe già stato approvato per tacito consenso in quanto spirati i termini dei 45 giorni previsti dall’art.23 dello statuto dell’ente fieristico.
Eppure una parte dell’opposizione ha fatto notare alla presidenza del consiglio comunale che i termini, contrariamente e artatamente dichiarato dai vertici Emaia non erano scaduti così come poi chiarito dallo stesso segretario generale.
Ma la cosa più assurda oltre al goffo tentativo dei vertici Emaia è stato il comportamento dei consiglieri Aiello Carbonaro e Cannizzo che sono usciti dall’aula facendo venire meno il numero legale e provocando così lo scioglimento della seduta consiliare.
“Adesso probabilmente sarà impossibile convocare il consiglio nei tempi utili – spiega Giovanni Moscato – e l’atteggiamento di Aiello ha di fatto permesso l’approvazione di un bilancio consuntivo che prevede debiti per 3 milioni di euro, perdite d’esercizio per oltre 900 mula euro e un dimezzamento del patrimonio dell’azienda. Un bilancio fallimentare.
“Quando la neve si scioglie si vedono i buchi. Recita così un antico proverbio e in consiglio comunale abbiamo visto due crateri enormi lasciati da chi fuori dall’aula sbraita contro l’amministrazione e poi, al momento dei fatti, si tira indietro”.
“Ieri – evidenzia il consigliere Giovanni Moscato – avevamo la possibilità di bocciare un bilancio consuntivo dell’Emaia dopo che avevamo battagliato in aula proprio per poter esercitare le nostre prerogative. Invece, inspiegabilmente, il consigliere Aiello e i suoi hanno abbandonato l’aula e hanno fatto mancare i numeri per il voto che con la loro presenza sarebbe stato raggiunto”.
“Questo atteggiamento non ha fatto altro che marcare la differenza tra chi – come Fratelli d’Italia – ha lanciato un’operazione verità smascherando i conti disastrosi dell’Emaia e chi oltre le parole non produce nessun atto concreto”.
“Non è la prima volta che accade. Proprio sull’Emaia gran parte dell’opposizione aveva chiesto l’istituzione di una commissione d’indagine per fare luce sulla gestione del Pd che ha distrutto l’ente. Ma anche in quel caso Aiello votò contro la commissione, stroncandola sul nascere”.
“Perché non si vuole fare luce, con i mezzi del consiglio, sull’Emaia? A qualcuno dell’opposizione forse dà fastidio che si parli della Fiera? La trasparenza non è un post su Facebook o uno slogan: è una pratica quotidiana all’interno delle istituzioni. Noi l’abbiamo portata in sala Carfì, altri hanno preferito il silenzio o peggio il tradimento”
L’atteggiamento di Aiello ha di fatto permesso sia la bocciatura della commissione d’indagine sia l’approvazione tacita ai sensi dell’articolo 23 dello statuto Emaia, di un bilancio consuntivo”.
“Allora avevamo ragione quando dicevamo – conclude il consigliere di FdI – che sono iniziate le grandi manovre per le prossime amministrative e siamo certi che il richiamo alle origini per Aiello sia troppo forte.
Ma poi cosa ci si poteva aspettare da chi di Tolomeo si è servito per decine di anni? Che adesso lo mandasse a casa? Troppa grazia! Fanno i rivoluzionari di giorno ma la sera in consiglio sono gli strenui difensori dello status quo”.
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