SCICLI, PER GUGLIELMO FERRO E’ POSSIBILE IMBOCCARE LA STRADA DELLA RIDUZIONE DELLE INDENNITA’

Il parere tecnico espresso dal capo settore finanze sulle riduzioni delle indennità è giuridicamente infondato: questa la certezza del Capogruppo Consiliare Scicli Bene Comune

Guglielmo Ferro che spiega come il Dottori Lucenti, alla proposizione di un emendamento per la riduzione al 30% delle indennità da corrispondere ai revisori, abbia risposto affermando che la legge prevede una diminuzione al massimo del 10% bloccando così la proposta dello stesso Ferro fornendo così l’appoggio ad una maggioranza che secondo il Capogruppo di SBC coerentemente con la propria impostazione filosofica, avrebbe semmai fatto un aumento del 30%.

Ferro però non ci sta e replica a Lucenti  portando all’attenzione il comma 3 dell’articolo 6 del Decreto Legge 78 del 2010 e del comma 58 dell’articolo 1 della Legge 266/2005 la quale disciplina “l’automatica riduzione del 10%  (rispetto ai dati 30/04/2010) delle retribuzioni corrisposte dagli EE.LL. agli organi collegiali ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo”. 

Le leggi non pongono dunque alcun limite massimo ma anzi impongono un automatismo  del 10, e, l’emendamento votato il 20/03 dal Consiglio Comunale (riduzione del 10%), secondo Ferro non fa altro che prender atto e sanare una mancanza precedente: vale a dire che la riduzione andava applicata fin dal 2010 .

Forse esistono dubbi interpretativi sulla circostanza che l’organo Collegio dei Revisori rientri, o meno, fra quelli interessati dal “taglio automatico” del 10%, ma non esiste il minimo dubbio sul fatto che il Consiglio Comunale resta sovrano nella definizione della indennità e che, entro i limiti massimi di compenso previsti dalla legge, esso possa operare tutte le scelte che ritiene opportune compreso il taglio del 30 o del 50 o anche più.  Tali scelte hanno l’unico limite della disponibilità dei professionisti ad aderire ad offerte che possono esser ritenute non adeguate.

“Ma non è stato nemmeno questo lo scivolone più grave preso dall’organo tecnico – spiega il Capogruppo di Scicli Bene Comune – poiché  il fondo si è toccato poco prima, quando, rispetto alla richiesta di parere su un emendamento sulle modalità di elezione del predetto Collegio, ha dato parere negativo riferendosi all’art.108 dello Statuto Comunale, attribuendogli un significato del tutto estraneo alla formulazione letterale dell’articolo medesimo: un vergognoso stravolgimento della realtà messo in atto unicamente per difendere il frutto del proprio lavoro, frutto legittimo ma non certo Vangelo,  quella che io ho ribattezzato la ‘ragion d’ufficio’!  Infortuni, potremmo definirli, che che alla maggioranza son costati la possibilità di nominare uno dei revisori ad essa gradito, infatti il mio primo emendamento prevedeva, a parità di voti, la scelta del più giovane anziché del più anziano (come poi è stato a svantaggio del predetto) , e alla Città il 20% di sconto sulle retribuzioni dei revisori.”

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