Scicli, la Matera della Sicilia. Il dopo Montalbano passa per le grotte di Chiafura. Otto milioni di euro fermi al palo

C’è attesa per il sito storico-archeologico e ambientale dell’area rupestre di Chiafura in pieno centro storico di Scicli. Pronto il progetto, finanziamento assicurato, buone intenzioni ma per il resto solo…attese. Tante. Non si muove l’iter per la realizzazione di un programma di valorizzazione di una delle più importanti aree preistoriche della Sicilia sud-orientale che avrebbe dovuto spianare la strada a cantieri scuola, visite guidate, laboratori e giornate di studio grazie ad un protocollo fra il Comune di Scicli ed il Parco archeologico Kamarina Cava Ispica. Gli otto milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, sono stati finanziati dall’ex governo Musumeci ed avrebbero dovuto servire per il progetto di riqualificazione, valorizzazione, consolidamento e sistemazione dei percorsi del quartiere rupestre di Chiafura e delle aree limitrofe.

In che termini la riqualificazione?

Il progetto di riqualificazione che attende di essere avviato prevede il completamento del consolidamento già avviato per il primo livello di grotte, il restauro di esse e dell’intero complesso troglotido, il miglioramento delle vie di accesso e la sistemazione delle aree interne ed esterne. Un progetto a tutto tondo per riaccendere l’attenzione sulla Matera della Sicilia; un luogo di grande suggestione dove la vita, attiva fino agli anni ‘60, si è fermata con lo sfollamento a causa delle precarie condizioni essenziali. Una storia che aspetta solo di essere raccontata. Meno nota di Matera ma altrettanto suggestiva, Chiafura ben prima del periodo medievale, era già una vera e propria città, con abitazioni, luoghi di culto, necropoli.

Le antiche grotte abbarbicate al costone di San Matteo alla fine del settecento erano abitate da oltre duemila persone. Fu nel secondo dopoguerra, però, che vennero messe in luce le condizioni di disagio igienico in cui si trovavano le abitazioni e Chiafura fu sfollata. Solo di recente è stata rivalutata come sito rupestre da tutelare. L’idea cardine è quella di creare il sistema monumentale dei Tre Colli, quello di San Matteo, della Croce e dei valloni con il sito in uno di essi di Chiafura. Ciò dovrebbe portare all’istituzione del ventunesimo parco archeologico in Sicilia, il Parco dei tre Colli, al quale ha lavorato il compianto ex assessore ai beni culturali Sebastiano Tusa morto anni fa in un incidente aereo in Africa.

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