Scicli e la tassa di soggiorno: una ricevuta ufficiale per più trasparenza?

Un’idea semplice ma efficace potrebbe rivoluzionare la gestione della tassa di soggiorno a Scicli e, forse, in altri comuni siciliani. Il Forum Operatori Turistici ha proposto la creazione di un blocchetto di ricevute ufficiali con il logo del Comune di Scicli, da rilasciare agli ospiti al momento del pagamento della tassa di soggiorno. Un’iniziativa che punta alla trasparenza e alla professionalità nella raccolta dell’importo dovuto. La tassa di soggiorno è un obbligo di legge che ricade sui turisti e che gli host, gestori di strutture alberghiere ed extralberghiere, devono riscuotere e versare nelle casse comunali. Tuttavia, spesso i visitatori non hanno la certezza della destinazione di tale pagamento e questo può generare diffidenza.

Una soluzione per una maggiore chiarezza

Stefania Iurato, socia del Forum e membro dell’Executive Staff, spiega la genesi dell’idea: “Abbiamo riflettuto su come migliorare l’interazione con i nostri ospiti. La ricevuta ufficiale renderebbe più chiaro il passaggio della tassa nelle casse comunali e migliorerebbe la percezione del servizio turistico locale.” La proposta ha già trovato l’interesse dell’amministrazione comunale, che ha valutato positivamente la possibilità di adottare questa soluzione. Ma il progetto potrebbe andare oltre i confini di Scicli. Il presidente del Forum, Maurizio La Micela, ha infatti coinvolto anche il GAL Terra Barocca, che potrebbe lavorare per rendere questo sistema omogeneo nei comuni partner.

La confusione delle piattaforme online e il rischio di sovrapprezzi

Il tema della tassa di soggiorno non riguarda solo la sua raccolta, ma anche le distorsioni che si generano nelle prenotazioni online. Piattaforme come Booking e Airbnb stanno tentando di raccogliere direttamente la tassa, ma con molte discrepanze. I regolamenti variano da comune a comune, creando confusione nei preventivi. A Scicli, ad esempio, una prenotazione di 15 giorni per quattro persone potrebbe far comparire un importo di 90€, quando in realtà la cifra corretta sarebbe di 42€. Un problema che rischia di scoraggiare i turisti e alterare la competitività delle strutture locali. La proposta del blocchetto ufficiale potrebbe quindi rappresentare un primo passo verso un sistema più chiaro, utile sia agli operatori turistici che agli ospiti. Inoltre, interagire direttamente con le OTA per bloccare il prelievo automatico della tassa sarebbe una strategia complementare per evitare disallineamenti nei preventivi.

Un progetto replicabile altrove?

La sfida è ambiziosa: trasformare un’idea nata a Scicli in un modello di riferimento per tutti i comuni iblei e siciliani. L’obiettivo è duplice: garantire la corretta riscossione della tassa di soggiorno e migliorare l’immagine turistica dell’intera area, rendendola più uniforme e competitiva. In un’epoca in cui la digitalizzazione sta trasformando il turismo, l’adozione di una soluzione semplice e concreta come una ricevuta ufficiale potrebbe essere una chiave per costruire un rapporto di maggiore fiducia tra operatori e turisti. Riuscirà questa iniziativa a trovare terreno fertile in altri comuni? Il dibattito è aperto.

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