È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SCACCO AL RE!
03 Ott 2013 05:49
Poco più di un mese fa (29/8) avevo parlato di una partita a scacchi, continuando la metafora si può dire che ieri Letta ha dato scacco al “re”!
Ed è stato proprio Letta il protagonista di questa giornata, garbato nei toni, ma duro nei contenuti, si è rivelato molto più abile di quello che molti immaginavano, creando le condizioni per una scissione nel centrodestra che avrebbe portato alla certificazione della “marginalità” di Berlusconi rispetto alla maggioranza governativa. Di fronte all’alternativa tra restare il solido leader di un PDL dimezzato e all’opposizione e mantenerlo unito continuando a condizionarlo il leader del centrodestra ha scelto la seconda opzione ha fatto effettuando una ritirata decisamente rovinosa in termini di immagine.
In estrema sintesi questo è ciò che è accaduto, ed oramai è storia, quello che ci deve interessare è il futuro: cosa cambia alla luce di quello che è accaduto ieri in Parlamento?
Intanto per la prima volta, e questo va salutato in modo positivo per la democrazia, il PDL si avvia a scuotersi di dosso l’etichetta di partito “padronale”:
1) davanti alla decisione irresponsabile di far cadere il governo in un momento delicato per la vita del Paese una quota significativa dei parlamentari del PDL (circa un terzo) si sono opposti con grande decisione preparandosi alla scissione;
2) finalmente Alfano ha posto con forza sul tavolo il peso del suo ruolo di segretario del partito e di capo delegazione al governo.
Ovviamente quanto è accaduto somiglia tanto alla lotta per la successione quando il pater familias è prossimo alla fine, e come accade in questi casi tutti si profondono in sperticate professioni di affetto e solidarietà nei confronti del vecchio leader, ma poi ciascuno cerca di tirarlo dalla propria parte approfittando della sua debolezza…
Certo non mi illudo che “il caimano” non sia più capace di letali colpi di coda, ma sicuramente il percorso sul viale del tramonto è decisamente iniziato … L’uscita dal Parlamento fra un mese o poco più di un leader che ha perso come per incanto il suo carisma lo renderà molto meno efficace.
Da questo punto di vista Berlusconi ha commesso un errore clamoroso!
Nei fatti comunque Letta ha ragione nel dire che adesso (a prescindere da Berlusconi) ci sarà una maggioranza coesa, di fatto rendendo “inutile” ai fini della stabilità l’apporto dei falchi del PDL.
La parabola personale e politica di Berlusconi si avvia fatalmente a rendere il centrodestra più “normale”, ma questo processo va in qualche modo “aiutato” in questa fase di “deberlusconizzazione” e questo avrà, secondo me, delle conseguenze per il futuro immediato e principalmente due:
– Letta dovrà nel dialogo con “le colombe” del PDL farsi carico di dare loro visibilità in modo da porli come interlocutori “efficaci” del loro elettorato (la vicenda IMU in fondo è stata un’operazione di questo tipo, di cui ora si sono visti i frutti), e questo se non fatto con sapienza può costituire un costo politico per il PD perché esporrà Letta all’accusa di tenere troppo in conto le istanze del centrodestra;
– adesso finalmente si DOVRA’ fare la riforma della legge elettorale! Quanto è successo ieri costituisce una garanzia che comunque non si tornerà a votare con il porcellum: i “ribelli” del PDL conoscono benissimo, al di la delle parole, che questa legge premia la “fedeltà” al leader e se non venisse modificata li esporrebbe all’effetto “Fini”!
La legge di stabilità comunque sarà il vero banco di prova di questi nuovi equilibri politici che sottostanno al Governo e costituirà sia nei confronti dei cittadini, ma anche nei confronti dei mercati esteri lo snodo che permetterà di capire se il governo letta avrà come è auspicio del Presidente Napolitano una prospettiva di 18 mesi oppure ci porterà al voto in primavera.
Venuta a cadere nei fatti la vicenda personale di Berlusconi come fattore di instabilità politica della “nuova” maggioranza (o meglio dei suoi equilibri interni), il fattore dirimente resta la politica economica.
Saranno due settimane intense!
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