SBARCANO IN 202 A POZZALLO E LA POLIZIA FERMA UNO SCAFISTA DEL GAMBIA

202 salpati dalla Libia a bordo di due gommoni. Raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di un gambiano che ha condotto uno dei natanti: AMAR Diallo nato in Gambia il 15.08.1978

Il responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

I migranti provenienti da diversi paesi, in parte sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri presenti sulla penisola italiana.

 

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

 

Alle ore 14:05 del 10/08/2015 l’unità navale “PHOENIX”, ha proceduto al soccorso di un gommone con a bordo 114 migranti e successivamente soccorreva un altro gommone carico di migranti. Le operazioni di soccorso con il recupero di altri 88 migranti tutti provenienti dal Centro Africa (di cui 63 uomini, 15 donne, 8 bambini e 2 bambine) terminavano dopo alcune ore.

Alle ore 08,00 del 12/08/2015 la nave giungeva al porto di Pozzallo dove si procedeva allo sbarco di tutti i migranti che venivano ospitati presso il C.P.S.A.

 

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le operazioni di Ordine e Sicurezza Pubblica in questi giorni non hanno subito alcuna interruzione, considerata la mole di migranti da ospitare presso il centro e tanti da trasferire per far spazio agli altri.

La Polizia di Stato ha coordinato le diverse entità che compongono la macchina organizzativa, al fine di prevedere per tempo l’impiego di risorse specializzate atte a sostenere le esigenze per lo sbarco.

Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti, complessivamente ieri sono state movimentate quasi 400 persone, tra chi è stato fatto scendere, chi è subito partito e chi è stato traferito.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e tanti minori alcuni in tenerissima età.

Alle procedure hanno partecipato tra altri 40 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse,  dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza più ospitali.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati e oggi continueranno fino al termine delle procedure previste.

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione, di un’aliquota di Carabinieri ed una della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in meno di 10 ore.

I continui trasferimenti verso altri centri cerano non pochi problemi agli uomini della Polizia Giudiziaria che si occupano di individuare gli scafisti ma, nonostante tutto, anche questa volta si è riusciti ad individuare lo scafista.

Nonostante sia stato messo di fronte alle sue responsabilità in modo chiaro ed oggettivo, l’uomo ha fornito versioni inverosimili e ricche di contraddizioni.

Gli investigatori cercano sempre di far confessare i responsabili così da approfondire le indagini sulle organizzazioni che li hanno assoldati ma lo scafista non ha voluto rendere dichiarazioni di alcun tipo se non qualcosa di chiaramente inventato e di pura fantasia.

Grazie ai migranti passeggeri del gommone è stato possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane gambiano che la notte della partenza si trovava già a bordo del gommone per attendere il carico di migranti da far traghettare verso l’Europa.

Al termine degli accertamenti di Polizia Giudiziaria lo scafista è stato condotto in carcere mentre i testimoni sono stati messi in strutture protette in attesa della loro partecipazione al processo.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanna inflitte dell’Autorità Giudiziaria e già passate in giudicato.

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 

Nel 2015 sono 93 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

 

    

 

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