“SAPPIAMO REALIZZARE GRANDI COSE. MA TAGLIARE DEGLI ARBUSTI?!”

“Siamo capaci di fare grandi cose, e poi per tagliare degli arbusti bisogna che ci si lamenti a lungo!”. È questa la lamentela di un residente al lungomare Cav. L. Bisani, nella zona dei Gesuiti a Marina di Ragusa.

La questione nasce dalla presenza di sterpaglie e spazzatura (c’è di tutto!) nel tratto che precede la scogliera. Trovare un “buco”, un corridoio di passaggio per accedere a questa zona è praticamente impossibile.

“Non capisco il motivo di tutto questo abbandono! – continua la signora- Per chi ama prendere il sole o farsi un bagno sugli scogli piuttosto che in spiaggia, quest’anno è diventato quasi impossibile. È proprio il tratto davanti alla mia abitazione che è diventato impraticabile. Sono sicura che sarà capitato che qualcuno della nostra amministrazione si sia trovato a passare da queste parti. E non dico tanto, ma è sufficiente guardare per rendersi subito conto della cosa. Salta subito all’occhio che quasi tutti gli ingressi di questa zona sono totalmente ostruiti da sterpaglie e da rifiuti di altro tipo”.

In effetti, proprio di fronte all’abitazione della signora, gli ingressi sono occupati ormai da un cumulo di arbusti che quasi, da vicino, non lasciano vedere il mare.

Siamo ormai agli sgoccioli dell’estate 2011, e forse aver raccolto questa lamentela servirà a poco. Forse però è più utile di quanto sembri, perché dimostra che, nonostante il disagio visibile agli occhi di tutti, nessuno se n’è curato. È la dimostrazione che forse è vero che non riusciamo a gestire le piccole cose, non ci curiamo abbastanza della vivibilità di tutti i cittadini, non solo di alcuni. E non si tratta di chissà quale sforzo, per un’amministrazione comunale, contattare qualche impresa del settore che, magari all’inizio di ogni estate, faccia un giro di ricognizione per le strade di Marina di Ragusa e pulisca laddove è necessario. Per una questione di decoro, di vivibilità e di visibilità del paesaggio.

Non basta avere il porto turistico. E soprattutto non è bello pensare (e far vedere al cittadino!) che tutto quello che c’è prima o dopo questa grande struttura ricettiva possa anche essere lasciato in balia di nessuno.

“E chi le taglierà mai!”, conclude la signora.

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