SANZIONI PESANTI PER RICICLAGGIO E MANCATA SEGNALAZIONE

La Guardia di Finanza di Ragusa ha contestato a due istituti di credito siciliani e a 5 direttori di banca, la violazione di omessa segnalazioni di operazioni sospette ai fini antiriciclaggio, con sanzioni il cui ammontare supera i 230 mila euro. La normativa antiriciclaggio, infatti, obbliga gli intermediari finanziari ad inviare alla Unità di Informazione Finanziaria, presso la Banca d’Italia, le segnalazioni di operazioni sospette quando sanno o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Nel caso specifico, le omesse segnalazioni sono collegate ad una precedente operazione antidroga ed antiriciclaggio, condotta dalle stesse Fiamme Gialle. Infatti il riciclatore, già arrestato per il reato previsto dall’art. 648 bis del codice penale, è risultato essere intestatario di numerosi conti correnti, su cui venivano riversati gli ingenti proventi derivanti dallo spaccio e che venivano poi utilizzati per pagare i fornitori di stupefacente. Sui conti correnti dell’indagato per riciclaggio sono stati movimentati quasi 500 mila euro; flussi di denaro evidentemente sproporzionati rispetto alla potenzialità reddituale e patrimoniale dello stesso, soprattutto in considerazione del fatto che il soggetto in questione fosse un semplice dipendente statale. Le banche in questione ed i relativi direttori, cui sono state contestate pesanti sanzioni amministrative, sono stati segnalati alla Direzione Antiriciclaggio del Ministero dell’Economia, per aver omesso di segnalare tali operazioni sospette, così come previsto dall’art. 41 del D.Lgs. 231/2007. La scopo della normativa antiriciclaggio è quello di impedire la circolazione di denaro proveniente dalla commissione di reati; per questo le banche e gli intermediari finanziari in genere, che possono essere coinvolti, in maniera più o meno consapevole, nel riciclaggio di denaro sporco, devono sempre segnalare agli organi competenti operazioni finanziarie che appaiono sospette. Il riciclaggio ed il reinvestimento di proventi illeciti costituisce infatti un fattore di forte inquinamento per l’intero sistema economico, in quanto altera profondamente i meccanismi di mercato, inficia la correttezza dell’attività finanziaria ed indebolisce lo stesso sistema economico.Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.

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