SAN MARTINO PALINDROMICO

Oggi è un giorno speciale: l’11 novembre del 2011 non può passare inosservato, poiché è uno dei 366 giorni fra 10000 anni cosiddetti palindromi, vale a dire giorni la cui data può essere letta nei due versi (destra-sinistra e sinistra-destra) senza che cambi.

Ognuno assegna alle cose il significato che ritiene meritino ma possiamo dire che su questi “eventi” speciali si è sempre condensato l’interesse di gran parte dell’umanità.

La cosa, che tuttavia va qualcuno potrebbe risultare di poco conto, ci induce a fare una riflessione filosofica.

Gli esseri umani sono quasi certamente gli unici in natura ad aver raggiunto una discreta consapevolezza (che spesso, ahimè, perdono….) del grande vuoto cosmico che ci circonda e dunque della estrema fragilità della nostra stessa esistenza. Immaginate lo spazio siderale, buio e freddo, fiocamente illuminato e ancor più fiocamente riscaldato dalla presenza solitaria di un pianista che crea la sua musica, compiendo un atto assolutamente gratuito (cioè senza “senso”) eppure così pieno di significato. Ecco, la condizione umana potrebbe essere riassunta con questa immagine: il nulla più denso che si rapprende in un punto e in un momento a ridosso di un atto di creazione, che per un attimo dà senso a tutto. (So bene che il lettore credente obietterà che non è mica solo questo che produce un senso delle cose!).

Ora, direte, che c’entra tutto ciò con la data speciale di cui sopra? Presto detto.

Immaginate che il fluire indistinto, indifferente, amorfo del tempo, totalmente privo di finalità e di causalità, si interrompa improvvisamente e guardi sgomento alla specialità di un giorno, l’11/11/11, nell’esatto momento in cui gli orologi planetari scandiscono l’ora delle 11 ore, 11 minuti e 11 secondi, e che tutto magicamente acquisti una consistenza e una realtà e un’umanità che, altrettanto improvvisamente, domani, magari alla stessa ora, diverranno volatili onde che si perderanno nuovamente nel nulla.

Aver creato un calendario, aver creato un linguaggio per nominare i giorni e gli istanti del tempo, aver creato una bella musica che faccia diventare solenne, unico, di valore il nostro mondo somiglia all’atto del pianista, curvo sulla tastiera, che per una manciata di minuti vince la solitudine con cui siamo tutti costretti a fare i conti.

Insomma, in definitiva, al mondo, trascinato dalle precise regole del caos, non importa granchè di noi: a noi si!

Buone frittelle!!

 

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