SALVO ZAGO (PD): ANCORA UN SOLENNE BLUFF!

Al sit-in di protesta per la Ragusa Catania e per l’Aereoporto di Comiso, davanti la sede del Ministero dell’Economia in via XX Settembre a Roma, ha partecipato, a fianco di una delegazione di sindaci, istituzioni, associazioni datoriali e sindacali, una ampia rappresentanza del Partito Democratico, composta insieme al Segretario provinciale Salvo Zago dai parlamentari Enzo Bianco, Giuseppe Beretta, Giovanni Burtone, Tonino Russo, Marco Causi, Mirello Crisafulli e dal segretario cittadino di Comiso Gigi Bellassai.

Una delegazione ristretta guidata dal Presidente della Provincia Franco Antoci, è stata poi ricevuta, dal dott. Filiani, dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Economia.

Pur considerando positivo l’ampio fronte consolidatosi a difesa delle infrastrutture ragusane non si può certo concordare con la “moderata soddisfazione” espressa da alcuni:  l’incontro non può che essere definito ancora una volta interlocutorio. Mentre per la Ragusa-Catania resta da vigilare sui tempi di registrazione del provvedimento già firmato dal Ministro all’ordine del giorno della prossima seduta del CIPE, come era risaputo, per l’Aereoporto di Comiso la situazione appare decisamente preoccupante. Alla delusione per l’interlocutore designato, un funzionario e non un esponente di governo anche solo col rango di sottosegretario, si è aggiunta l’amara scoperta che nulla, al Ministero dell’Economia, si sapeva circa le proposte del Ministro Matteoli e dei piani annunciati per la copertura dei costi operativi a carico dello Stato. Si è quindi ottenuto un mero rinvio a martedì prossimo perché i tecnici del Ministero dell’Economia si informassero.

Altro che tutto pronto. Altro che tutto risolto. Altro che interlocuzione tra Ministeri in dirittura d’arrivo. Non solo nessuno conosceva alcuna interlocuzione precedente, ma vengono manifestate perplessità governative sul reperimento di appena tre milioni di euro, come se si stesse parlando di chissà quali cifre. Se prima avevamo il dubbio che gli inviti a non fare la protesta a Roma fossero finalizzati a coprire quanto di poco o nulla fosse stato fatto nonostante comunicati trionfalistici, adesso abbiamo la certezza che la strada è ancora ben lunga. Gli annunci elettorali si sono rivelati per quello che erano, parole e basta. Ad elezioni concluse il rischio che l’aeroporto di Comiso possa finire nel dimenticatoio appare concreto.

Il Partito Democratico, quindi, continuerà a vigilare sul reale avanzamento delle procedure per l’apertura dello scalo, non rinunciando ad attivare tutte le proposte ed interlocuzioni possibili senza rinunciare ad eventuali azioni di protesta ancora più incisive fino all’effettiva apertura ed operatività della struttura.

 

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