Sagra della Vendemmia a Pedalino: tre giorni al top. Ecco il programma di questo fine settimana

Tutto pronto. Si parte Questa sera ha ufficialmente preso il via la “Sagra della vendemmia” di Pedalino. Tre giorni di appuntamenti imperniati su un leitmotiv: l’uva, il vino, il mostro, le antiche pratiche della vinificazione nel sud est siciliano.

Nella vasta piana che va da Pedalino e Roccazzo fino ad Acate, Vittoria e Comiso si produce l’uva da mosto. In questa valle si produceva, fin dal IV secolo avanti Cristo quel vino che, stando alle attestazioni storiche ed archeologiche, era arrivato anche a Pompei. Quel vino che si produceva tra l’Ippari e il Dirillo oggi si è tradotto nel Cerasuolo Docg (unica Docg siciliana) e in vini di altissima qualità.

La vendemmia era fatta di antichi riti, la pigiatura dell’uva che avveniva a mano era molto nota ai nostri nonni, è quasi del tutto sconosciuta per le nuove generazioni.

La sagra nacque nel 1983…. 

La sagra della vendemmia è nata per questo. Nel 1983 un gruppo di appassionati volle, per la prima volta, produrre la mustata nella piazza Gramsci. Salvatore Barone, Saro Sgarlata e Franco Guastella furono i primi promotori.  I calderoni al centro della piazza (che non aveva la struttura architettonica attuale) emisero tutta la fragranza di profumi noti a tutti e da tutti amati. Iniziò la distribuzione di mustata e cuddureddi.

La sagra nacque attorno al centro socio culturale Polisportiva Pedalino. Si può anzi dire che essi viaggiano da sempre in parallelo. Ancora oggi è la Polisportiva a guidare tutto il percorso.

«Maturammo l’idea giorno dopo giorno, nel dialogo tra noi – racconta Salvatore Barone – nel primo anno il mosto veniva preparato in una casa e poi la mustata in piazza. Abbiamo provato con tanta buona volontà ed entusiasmo. Ci sostenne il dirigente del settore Cultura e Spettacoli del comune, Mimmo Pitruzzello, ma anche l’indimenticato vicesegretario comunale, Filippo Vitali. Il sindaco era Rosario La Perna e anch’egli non ci fece mancare il suo appoggio. Io, in quel periodo, ero anche consigliere comunale. Subito abbiamo avuto il sostegno di tutta la frazione, abbiamo compreso che la vendemmia è proprio nel Dna dei pedalinesi”.

Il pranzo all’aia, la pigiatura dell’uva, a rata o cuonzu, la preparazione della mustata, gli spettacoli

Il nuovo presidente Gaetano Scollo ha raccolto il testimone da Salvatore Barone, che l’ha guidata in periodi diversi e fino al luglio scorso.

“Ancora oggi per la sagra lavorano a pieno ritmo circa 150 volontari – spiega – Lo preciso: sono solo volontari. Nessun riceve un solo euro. Ma tutta la comunità cittadina è coinvolta. Uno de momenti clou è il “pranzo all’aia” con i cibi tipici della vendemmia. Distribuiamo circa 400 pasti. Ma quel giorno anche i ristoratori della zona propongono il “menu della vendemmia” e la festa si allarga, coinvolge tutti”.

Nel pomeriggio si prosegue con la pigiatura dell’uva, “a rata o cuonzu”, la produzione del mosto e la preparazione dei cuddureddi e della mustata, ricoperti da ottima mandorla tostata.

Settembre per Pedalino è il mese più importante, quello che dà il via all’anno sociale. Dopo la festa esterna della Madonna del Rosario, patrona della frazione, nella seconda domenica, tutto è proiettato verso la festa della vendemmia, nell’ultima domenica del mese.

I tre giorni sono un crescendo: venerdì è dedicato alla degustazione della mitilugghia, dolce e salata, sabato si distribuirà mustata e cuddureddi, ma anche panini con la salsiccia e si svolgerà la 30^ edizione della sagra del Dolce, un alto momento che accompagna tradizionalmente la sagra.

Il taglio del nastro è previsto per domani sera. Saranno fianco a fianco la sindaco Maria Rita Schembari e il presidente della Polisportiva, Gaetano Scollo. Emblematicamente, appartengono a coalizioni politiche diverse (Scollo è segretario cittadino del Pd e consigliere comunale), ma la sagra è un grande momento di festa che accomuna tutti. E questa unità d’intenti è il leitmotiv che ha sempre accompagnato la vita di questi anni, che fa da esempio per tanti.

Le tre serate, così come il pomeriggio della domenica sono caratterizzata anche da momenti di puro spettacolo. Venerdì con i Musikanten e l’omaggio a Franco Battiato, sabato con l’intrattenimento musicale del “Due Odiens”, l’esibizione dei Tamburi imperiali di Comiso e del gruppo Musici e sbandieratori della città di Noto.

La sera, lo spettacolo in piazza Gramsci ed il dj set con sandro Leggio Dj e Seba Fazzina, voce.

La domenica è anche il giorno del festival del Folklore, con la sfilata dei gruppi folk e dei carretti siciliani, con la banda musicale Gioacchino Rossini di Pedalino. Alle 11,30, altro momento clou con la benedizione dell’uva sul palco da parte del parroco, monsignor Salvatore Burrafato.

 Seguirà l’esibizione dei gruppi “Augusta Folk” e “I picciuotti ro ballettu della sagra di Pedalino”, diretto da Franco Giummarra. Lo spettacolo prosegue nel pomeriggio con l’animazione de “La Bacchetta magica” di Pedalino,l’intrattenimenro del gruppo popolare FolkAbola, poi “Musica e Magia” di Damiano Scollo. Si chiude la sera, con lo spettacolo di salvo La Rosa ed Enrico Guarneri “Litterio show”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it