“Rumeo sono!”. Il vescovo a Scicli Commissario per un giorno. FOTO

In visita pastorale ieri a Scicli, mons. Rumeo, ha incontrato malati, anziani, ragazzi, fedeli. Ha incontrato pure le istituzioni, le autorità civili e militari a palazzo di città in un momento di grande cordialità che ha suffragato l’impegno diretto a collaborare ed a vivere la quotidianità nel segno della comprensione, della condivisione e della solidarietà. Momenti di grande commozione per la comunità sciclitana, per il clero locale che lo ha accompagnato nelle sue visite e per le autorità che lo hanno accolto in una cornice di grande cordialità mista al grande impegno che lo vuole in cammino verso un mondo di pace, serenità e di amore. All’uscita dalla casa municipale per mons. Rumeo non poteva mancare il fuori programma con la visita al Commissariato di Montalbano, al piano terra del Municipio. E’ stato un momento di sana spensieratezza dopo una giornata vissuta fra grandi emozioni e mesto dolore nel ricordo delle tre giovani vite che hanno lasciato questo mondo e che la città ieri ha saluto religiosamente.

Il bilancio del primo mese alla guida della chiesa netina?

“Bilancio positivo anche se c’è un po’ di stanchezza. Dal 12 dicembre, da quando ho ricevuto la telefonata da parte del Nunzio, i giorni si sono accavallati. La tensione, la preoccupazione, la preparazione, la preghiera nel lasciare un mondo per abbracciarne un altro. Fare tesoro dell’esperienza della prima parte della mia vita e questa Chiesa da abbracciare, da amare ed affrontare il lavoro che il Signore mi ha messo davanti. E’ stato un mese intenso e ‘pieno’ perchè sono stati i primi passi da Vescovo. Ora vado incontro all’estate ed andrò a Lisbona con i giovani. Li accompagnerò alla Giornata della Gioventù. C’è anche il tempo della riflessione. Non di una riflessione solitaria perchè già ho convocato i vicari foranei ed insieme faremo la progettazione per il prossimo anno al fine di indicare la strada da percorrere. E’ una strada che dobbiamo indicare tutti, insieme.

La sua presenza a Lisbona è il sigillo del vescovo Rumeo per i giovani e fra i giovani.

Ho sulle spalle e sui piedi diverse Giornate della Gioventù e quest’estate accompagno, sì, i ragazzi a Lisbona da vescovo. Sarà un’altra grande emozione così come è stata l’emozione di ordinare sacerdote Cristopher Fava. Ripeto, un’altra emozione sarà il viaggio a Lisbona con i giovani della mia Diocesi.

Una primavera per la chiesa netina.

E’ una bellissima Chiesa che già amo, una Chiesa che deve camminare insieme; ci sono delle risorse, tante. Dobbiamo fare leva sulle risorse, sulle cose che ci rendono una sola cosa. Le difficoltà, semmai ci dovessero essere, vanno affrontate in sedi opportune.

Un messaggio?

Quello di essere speranzosi, di essere uomini di fiducia, di non tirarsi mai indietro, di non fermarsi mai, di guardare in avanti, di sapere accettare la presenza dell’altro.

Una sorta di decalogo, diremmo.

Il decalogo ci è stato consegnato dal Buon Dio, cerchiamo di osservarlo soprattutto in quello del comandamento dell’amore che si traduce nelle opere di misericordia corporali e spirituali.

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