“ROTTAMAZIONE“ DELLE CARTELLE ESATTORIALI

Siamo arrivati a metà gennaio e non sento parlare nessuno di cartelle esattoriali e della loro possibile “rottamazione“, cioè del condono a loro legato. Dato che il tempo a disposizione per poter accedere a questa grossa opportunità è poco e bisogna potersi organizzare per tempo, cerco di portare alla conoscenza di tutti questa opportunità.

Con la Legge di Stabilità 2014 è stata prevista una forma di condono che permette, entro il 28 febbraio prossimo, di “rottamare” le cartelle esattoriali, di definire cioè, al netto degli interessi, le pendenze relative ai carichi inclusi in ruoli emessi da Uffici statali, Agenzie fiscali, Regioni, Province e Comuni, affidati in riscossione fino al 31 ottobre 2013.
Una volta appurate le cartelle esattoriali sanabili (nei casi dubbi sarà meglio contattare l’agente della riscossione), non resta che calcolare l’importo da corrispondere. 
L’importo da pagare è facilmente individuabile. 
Per la ” rottamazione ” o definizione agevolata non sono da corrispondere né gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo né quelli di mora (artt. 20 e 30 D.P.R. n. 602/73). Per legge, infatti, i debitori possono estinguere il debito senza corrispondere alcuna somma per interessi. La somma dovuta sarà pari all’intero importo originariamente iscritto a ruolo, oppure quello residuo, oltre alle somme dovute a titolo di remunerazione ex art. 17 D.Lgs. n. 112/99, cioè l’aggio esattoriale.
Nel caso in cui il ruolo è in fase di rateazione i calcoli sono un po’ più difficili. La norma impone all’agente della riscossione di calcolare l’esatto importo da pagare, calcolando lo sconto sia per gli interessi addebitati in cartella sia per quelli di dilazione.  Quindi, in questi casi,  bisogna per forza contattare l’agente della riscossione.
L’unico neo, purtroppo, riguarda la scadenza entro cui il pagamento dovrà essere effettuato, in un’unica soluzione: entro la fine di febbraio 2014. 
Il governo ha sicuramente sprecato un’occasione non concedendo uno spazio temporale più ampio per poter permettere ai più di poter pagare.

In tempi di crisi finanziaria, in un momento in cui si chiede ai cittadini l’acconto dell’IRPEF, dell’IRAP, l’IMU, il saldo della TARES, la Mini-IMU, il canone RAI, la tassa di circolazione, e tante altre tasse e balzelli variamente denominati ( il tutto entro poco meno di 90 giorni), sarebbe stato più logico e più produttivo per tutti di spostare in avanti questa scadenza così da poter meglio fronteggiarne l’esborso.

Auspico che questo messaggio arrivi al governo e farò in modo che ciò avvenga.

Forse qualcuno del governo se ne accorgerà fra qualche settimana quando avrà visto gli scarsi risultati in termini di entrate e concederà la proroga, meglio se con una rateazione di qualche mese.

Ma intanto la scadenza è stata posta al 28 febbraio e con essa bisognerà confrontarsi.

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