Rivivere i tempi della Bella Epoque a palazzo Bonelli-Patanè aperto a Scicli dal 14 ottobre al 10 dicembre nei fine settimana

Autunno a palazzo Bonelli-Patanè per visitarlo ed ammirarne stucchi ed arredi in perfetto stile liberty. L’iniziativa è dell’Associazione Tanit che apre le porte del palazzo a sciclitani e turisti che non conoscono la bellezza del sito, oramai da anni nel circuito turistico dell’isola per essere un raro esempio di liberty affrescato dall’artista Raffaele Scalia. Il palazzo fa parte della rete museale della città.

L’Autunno a Palazzo, è la nuova iniziativa promossa da Tanit nell’affermato Liberty tour di Scicli che tocca anche, per chi lo vuole, l’Antica Farmacia Cartia.

“E’ l’occasione per chi ancora non ha potuto visitare le splendide sale dipinte da Raffaele Scalia, dove sono presenti gli arredi originali; un viaggio nel viaggio alla scoperta di un luogo che al meglio raffigura la Scicli della Belle Époque, del suo modo di vivere e affermare il proprio status sociale – spiega il presidente Vincenzo Burragato – l’ingresso, per tutto il periodo dell’iniziativa, avrà un prezzo ridotto”.

Palazzo Bonelli-Patanè è un palazzo ottocentesco sito in via Francesco Mormina Penna.

L’esterno in stile neorinascimentale, molto semplice, differisce ampiamente da un interno liberty ricco di stucchi, mobili pregiati e, soprattutto, dipinti, realizzati tra il 1928 e il 1938 da Raffaele Scalia, su committenza dapprima di Ignazio Bonelli e poi dei coniugi Francesco Bonelli e Raffaella Papaleo – viene così presentato a chi lo vede per la prima volta – lo stesso Scalia curò il disegno dei mobili, della loro disposizione, della tappezzeria e del pavimento Gli ambienti più importanti hanno tutti un pavimento a linoleum su una base di sughero, una scelta moderna e in voga negli anni trenta del Novecento, che andava a sostituire la pietra bianca e nera di Ragusa considerata, in quel periodo storico, ormai stilisticamente superata. Tutte le stanze del palazzo ubbidiscono a un unico stile con un programma iconologico che intende esaltare i fasti della famiglia e della sua ricchezza, di cui i fondi agricoli sono origine. Nel 2013 il palazzo è stato acquistato dalla famiglia Patanè, che è riuscita con un attento ed accurato restauro, di rinverdirne i fasti e la bellezza, lasciando intatti e fedeli spazi, dipinti, stucchi ed arredi.

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