RITROVATO VIVO L’ANZIANO DI SCICLI LUNGO IL TORRENTE CHE COSTEGGIA IL PAESE

Un’altra notte all’addiaccio gli sarebbe costata la vita. Settantasei tra donne e uomini della protezione civile hanno lavorato da sabato a mezzogiorno sino a domenica, alle 15,45, per ritrovare Michele Giannone, 87 anni, il pensionato di Scicli che aveva fatto perdere le proprie tracce sin dal mattino. A lanciare l’allarme le due figlie dell’anziano, che soffre di una malattia che ne pregiudica le facoltà cognitive.

Settantasei unità al lavoro, anzi, settantasette. C’era anche Kyra, due anni, un labrador che ha indicato sin dal primo momento il sito tra la via Cristoforo Colombo e la via Valverde come luogo in cui cercare. Il cane scodinzolava, abbaiava e faceva cenno al padrone, Enzo, che si era vicini all’uomo scomparso. In mattinata si era sparsa la voce, infondata, che il cadavere dell’anziano fosse stato ritrovato al cimitero, dove l’uomo sarebbe andato a cercare la tomba dei cari. Ma era una notizia falsa.

In verità, l’ultimo avvistamento era avvenuto sabato mattina, intorno alle undici, in via Colombo, nei pressi di un gazebo della frutta. La svolta nelle indagini, cui hanno preso parte carabinieri e polizia municipale di Scicli, è avvenuta domenica pomeriggio, quando mancava un quarto d’ora alle sedici.

Kyra indica un viottolo, lungo il torrente Modica-Scicli, i volontari si introducono tra la selva, tra canne e fango. Siamo a pochi metri in linea d’aria dalla nuova scuola materna di San Nicolò. Riverso in acqua, a pancia in giù lo “zu Minicchiu”. La prima comunicazione al dirigente della protezione civile sciclitana, Ignazio Fiorilla, che ha coordinato il lavoro delle 76 unità provenienti da tutta la provincia, annunciava un “codice nero”. L’uomo era stato trovato, ma morto. Una volontaria appone le dita al collo dell’anziano e lo chiama per nome: “Zu Minicchiu?”. E lui risponde: “Si”. E’ vivo.  Arriva l’ambulanza, l’uomo viene imbarellato e trasportato al Busacca, dove trafelate arrivano le figlie e i nipoti. L’anziano ha escoriazioni in viso e in tutto il corpo, presenta un principio di assideramento, ma non è in pericolo di vita. Un’altra notte in mezzo all’acqua e non ce l’avrebbe fatta.  I gruppi comunali e i volontari della protezione civile della provincia si danno appuntamento al Centro Com, a Jungi, per festeggiare il ritrovamento, avvenuto dopo trenta ore di ricerche. La più coccolata è Kyra. (p.s.)

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