È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
RITORNO A SCUOLA. L’ACCOGLIENZA
12 Set 2012 09:18
Sta per iniziare la scuola. Gesti, volti, voci che si intrecciano. Ogni bambino vive questi momenti con pensieri, preoccupazioni ed emozioni diverse.
Trovarsi in classe per la prima volta o ritrovarsi in classe dopo l’estate, segna un inizio denso di relazioni e di possibilità di crescita. Bastano poche frasi con parole cariche di affettività, sorrisi aperti e sguardi affettuosi per trasformare l’accoglienza in un’esperienza relazionale che consente il successo formativo. Insegnare significa far crescere, fare apprendere, e ciò può avvenire mediante la motivazione del bambino all’interno di una relazione significativa. La scuola,oggi,più che mai dovrebbe saper accogliere il bambino che c’è in ogni alunno. Il rientro a scuola mobilita intense emozioni e mette alla prova le risorse interne di tutti i bambini che si trovano ad affrontare una situazione nuova, per alcuni aspetti faticosa. Tornando a scuola il bambino sa che ci saranno rinunce da fare, regole da rispettare e tempi per il gioco più limitati. A ciò si aggiungono sfaccettature e personalità diverse degli allievi. Ci sono bambini molto proiettati verso l’esterno che non soffrono la separazione dai genitori, altri invece fanno più fatica a ritornare in classe e a riprendere uno stile di vita più autonomo, altri si sentono timidi e fragili perché separati dalla protezione dei genitori e altri ancora si trovano a loro agio in situazioni di libertà meno strutturate. Per questi ultimi stare seduti delle ore corrisponde ad una fatica intensa per cui tendono a distrarsi facilmente pur essendo vivaci intellettivamente. Così al rientro a scuola, l’insegnante ha in mente tanti ritratti di bambini, ognuno con le proprie risorse o con le proprie debolezze. L’insegnante mi fa pensare ad un direttore d’orchestra che si accinge a preparare un’accoglienza significativa e rassicurante creando un’armonia d’insieme fatta di contrasti e diversità.
E ciò può avvenire quando il docente è segnato da un’autentica passione per il sapere che intende trasmettere e per le relazioni umane che intende stabilire. E in tale ottica l’attività docente diventa un’avventura della conoscenza con un crescente e progressivo coinvolgimento di tutti gli alunni. A conclusione della mia carriera scolastica auguro ai miei colleghi insegnanti un caloroso e solenne rientro che faccia da cornice alle attività di tutto l’anno.
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