RITA TROVATO HA INCONTRATO IERI SERA I COMPONENTI DELLA LISTA SCICLI POPOLARE

 

Turismo, sport e servizi sociali. Sono le principali direttrici su cui si è sviluppato, ieri sera, il confronto tra la candidata a sindaco di Scicli Rita Trovato e una delle sei liste che la sostengono, Scicli Popolare (le altre sono Udc, Pd, Prospettiva Democratica, Sicilia Democratica-Città in Movimento e Laboratorio Scicli). “Ho raccolto ulteriori stimoli rispetto alle indicazioni di massima che mi erano già state fornite – dice Trovato – e, soprattutto, ho potuto percepire il grande entusiasmo dei componenti di questa lista, così come di tutte le altre che mi appoggiano, attorno al progetto che stiamo proponendo alla città per guidare Scicli fuori dal tunnel in cui certa politica l’ha costretta. A differenza di altri candidati a sindaco, io non ho mai fatto politica ma questo non significa che non sappia guidare una macchina complessa e articolata come quella comunale. Lo dimostrerò dal giorno stesso in cui mi insedierò. E’ arrivato per Scicli il momento di potere contare su un sindaco donna visto che, come accaduto di recente, le tensioni e le fibrillazioni sono risultate insostenibili per le Giunte dimissionarie precedenti guidate da sindaci uomini. Ecco perché rivolgo un caloroso invito a tutte le donne della mia città a sostenere il mio progetto, ad andare avanti verso la creazione di un nuovo modo di intendere l’attenzione verso questa città, con buona pace di chi ci taccia, senza conoscere nel dettaglio i nostri programmi, di essere qualunquisti o, peggio ancora, populisti. L’unica cosa che so è che mi sto impegnando per la mia città, sto fornendo la mia disponibilità da professionista, da moglie e da mamma, ma soprattutto da sciclitana, per rilanciare le ambizioni di una realtà urbana che deve potere contare qualcosa anche nell’ambito dello scacchiere provinciale. Scicli non dovrà più rimanere ai margini sul piano istituzionale. Ed è questo uno dei primi impegni che cercherò di concretizzare non appena sarò alla guida della città. C’è bisogno della politica del fare e non di quella delle parole. Di chiacchiere ne abbiamo già sentite abbastanza”.

 

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