“RINVIARE LE VARIANTI AL PRG. LE ESIGENZE DEI CITTADINI VANNO SODDISFATTE SOLO DOPO IL VOTO”

A due mesi esatti dal ritorno alle urne, l’amministrazione comunale prova a stringere i tempi per l’approvazione delle varianti al Piano Regolatore Generale. La tempistica con cui si cercherà di portare in Consiglio l’evoluzione dello strumento urbanistico, getta però qualche ombra sulla bontà dell’operazione. Dato che nel recente incontro avvenuto presso la Biblioteca Comunale, il principale relatore era il dott. Giovanni Barone, attuale presidente del consesso civico e prossimo candidato alla poltrona di sindaco. “Invito la cittadinanza a non cadere nel tranello teso dall’amministrazione – spiega Piero Mandarà, candidato primo cittadino della lista civica ‘Tutti x Santa Croce’ -. Modificare il Prg a poche settimane dal voto è un’operazione sospetta e totalmente fuori luogo. Non perché lo strumento urbanistico non necessiti di aggiustamenti, ma perché l’amministrazione ha avuto tutto il tempo, nel corso degli ultimi dieci anni di legislatura, per agire in tal senso. Affannarsi negli ultimi sessanta giorni è una forzatura. E temo possa diventare un modo per raccattare voti in quelle fasce di popolazione che sperano di usufruire delle varianti. Non ci vediamo chiaro. Ci batteremo affinché i cittadini non siano presi in giro da chi si erge a paladino delle riforme in piena campagna elettorale”. L’impegno di modificare il Piano Regolatore spetta alla prossima compagine amministrativa: “Sarebbe cosa buona e giusta che, con assoluta calma e trasparenza morale, siano il prossimo Sindaco e il futuro Consiglio ad occuparsi della questione. Per allestire uno strumento urbanistico all’avanguardia, utile alla città e ai suoi abitanti. Non sulla base di squallidi giochetti elettorali, ma di un interesse reale”. “Se da una parte – conclude Mandarà – alcuni candidati sono impegnati a redigere un programma elettorale con la consulenza della cittadinanza intera, dall’altra possiamo registrare un tentativo che nulla a che fare con una vera progettualità. I voti non possono essere, e mi auguro non lo diventino, il risultato di favori ricevuti. Solo dopo le elezioni bisogna rispondere alle esigenze dei cittadini. Non prima. Denuncio questa anomalia nella speranza che il buonsenso civico riesca a prevalere su amicizie e favoritismi vari”.

 

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