RIMANGO IN ATTESA DEI NOVELLI TORQUEMADA DEL PARTITO DELL’AMORE

Sapete chi era Tomàs de Torquemada? Molti dei lettori di RagusaOggi non ne avranno mai sentito parlare. Altrettanti sono invece edotti, forse anche per le reminescenze di antichi (o recenti) studi umanistici.

Il buon Tomàs era il fondatore e primo responsabile della celeberrima “Sacra Inquisizione Spagnola”, e a partire dal 1483 si rese autore – d’accordo con i cattolicissimi sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella – di una campagna persecutoria (oltre centomila processi in quindici anni con duemila condanne a morte) senza precedenti nei confronti di tutti quelli che cattolicissimi non erano. E tra questi poveri disgraziati, la gran parte erano i cosiddetti “moriscos”, ovvero spagnoli di religione musulmana che si erano convertiti al cristianesimo, e soprattutto i cosiddetti “conversos”, ovvero gli spagnoli di religione ebraica che si erano anch’essi, a partire dal 1492, convertiti alla religione di Roma.

Però, e queste sono notizie che la ricerca storica ha prodotto molto di recente, parrebbe che il terribile Inquisitore spagnolo fosse lui stesso un “converso”. Un ebreo, cioè, convertitosi al cattolicesimo. Questo altro non farebbe se non confermare quanto – da sempre – tutti noi sappiamo bene, e cioè che nessuno è più tremendo con i suoi stessi simili quando da essi si distacca.

Ecco perché attendiamo con ansia la caduta non del governo Berlusconi, ma proprio di Berlusconi persona, e non perché Hicusuntleones abbia in sospeso qualche conto (anche solo elettorale) con il Cavaliere, anzi, ma proprio per la curiosità scientifica di vedere in faccia (ma mi accontento anche della sola televisione) tutti quelli che oggi – e da anni – sono devoti dell’imprenditore milanese. Tutti quelli che oggi vanno in pellegrinaggio e che da domani saranno conversos. Proprio quelli che con furia degna di miglior causa hanno sempre cazziato tutti noi che verso il Cavaliere mantenevamo qualche riserva, tutti quelli che con fare decisionista hanno sempre sostenuto la superiorità di un uomo che, per il fatto stesso di essere diventato dal nulla uno dei più ricchi del mondo non può che essere un toccasana per i tanti problemi della nazione. Tutti quelli, insomma, che hanno amato e che sono già pronti a tradire.

Vorrà dire che – more solito – faremo come abbiamo sempre fatto: siamo cattolici, baby, e perdoniamo tutto e tutti, anche i conversos (a condizione che non torni un novello Torquemada).

 

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