Riforma della Giustizia, c’è la denuncia ma non la querela, presunti ladri evitano il processo: tre furti ingenti e due tentativi

Il processo finisce prima di iniziare. Un gruppo di 7 persone, 5 originarie di Vittoria e 2 albanesi, era accusato di avere commesso diversi furti aggravati (e due tentati) a Vittoria, Scicli e Ragusa. Tutto in meno di un mese, tra novembre e dicembre del 2017. Le vittime denunciano i fatti. Partono le indagini, vengono individuati i presunti responsabili, vengono citati direttamente in giudizio. E poi una serie di ritardi. Subentra la “riforma Cartabia”, che per alcuni tipi di reato prevede la procedibilità solo con la querela di parte – non basta più solo la denuncia – che invece non viene presentata.

I fatti

Al gruppo vengono contestati 5 episodi: il primo a Scicli, tra il 19 e 20 ottobre 2017. Danneggiati cancello esterno e saracinesca, i ladri portano via un furgone Fiorino, una Renault Clio, 800 euro di attrezzature, 700 euro in contanti oltre a concimi liquidi in fusti per 18.000 euro e sementi per altri 3.000 euro. Poi il 10 novembre 2017. Da una azienda di contrada Serra Rovetto a Vittoria vengono rubati 20 pneumatici, alcuni con i cerchi in lega, e 2 barre/scivolo di acciaio; i danni ammontano a 17.000 euro. Dopo un mese, il 10 dicembre, un colpo a Ragusa. Al Franzy’s di viale delle Americhe: viene forzata la porta laterale, aperta con un flex la cassetta di sicurezza e sottratti 5.750 euro in contanti. Poi due colpi tentati al Conad Superstore di contrada Boscopiano a Vittoria. La prima volta la banda scappa per l’arrivo della vigilanza dopo essere entrata nel negozio e avere sfondato una parete che confinava con il negozio. Ci riprovano per una seconda volta sempre dallo stesso varco che avevano già creato ma non hanno l’attrezzatura adatta a raggiungere ed aprire la cassaforte e non riescono a portare a termine il colpo. Sei dei sette imputati avevano precedenti specifici e a loro veniva contestata anche la recidiva.

Mancano le querele

Il pubblico ministero ha chiesto di non doversi procedere per mancanza di querele. La legge prevede questo. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Giuseppe Battaglia, Daniela Dimartino, Matteo Anzalone, Alessandro Agnello, Daniele Scrofani, Giovanni Iemmolo e Italo Alia.Il giudice al termine della camera di consiglio ha dichiarato il non doversi procedere per mancanza di querela delle parti offese. 

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