Rifiuti, Piccitto canta: “E’ colpa di Saro”

Chissà se appena qualche giorno fa, nell’incontro davanti ad un paio di Coca Cola, dinnanzi alla Camera di Commercio, il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto gliene ha cantato quattro al governatore Rosario Crocetta. La foto che vi proponiamo fa riferimento al loro incontro e stando ai beneinformati, si è parlato anche di questo ma evidentemente non si è trovata la quadra. Intanto, replicando alle accuse lanciate da Peppe Calabrese, il sindaco Piccitto, in una lunga nota, dice la sua e accusa apertamente Crocetta. Insomma per Piccitto è solo “colpa di Saro”.
Ecco il documento integrale con repliche anche a Sonia Migliore e ai grillini dissidenti. “E’ già incredibile che il segretario dell’Unione Comunale del Pd nel disperato tentativo di eludere la piena ed unica responsabilità della Regione Siciliana per quanto sta accadendo in queste ore a Ragusa, provi a cambiare le carte in tavola, intervenendo peraltro in palese ritardo, attribuendo all’Amministrazione Comunale fantomatiche colpe sulla gestione dei rifiuti in città. L’esponente del Pd di Ragusa, così come aveva già fatto per la gemella (viste le medesime responsabilità della Regione), questione del Nuovo Ospedale, forse avrebbe fatto miglior figura tacendo.

Da mesi, e non da qualche ora come il segretario dell’Unione Comunale, seguiamo la questione, ben consci, come abbiamo spiegato ieri in conferenza stampa, che la scadenza del 20 luglio e l’impossibilità di reiterare le ordinanze del Commissario Straordinario del Libero Consorzio, avrebbero determinato il rischio di chiusura per Cava dei Modicani.

Dopo un’attesa di due anni eravamo riusciti ad ottenere dalla Regione, seguendo direttamente e costantemente l’evoluzione, che in via ordinaria fosse emesso il provvedimento autorizzatorio di AIA, necessario a far proseguire i conferimenti.

Improvvisamente, questo iter, è stato stoppato non dagli alieni, ma dalla Regione stessa, a poche ore dalla scadenza del 20 luglio.

Ben conoscendo i nostri interlocutori, ci eravamo comunque assicurati che, in assenza di provvedimenti ordinari, ne venisse emesso uno straordinario, proprio per scongiurare l’emergenza igienico-sanitaria. Peraltro, in maniera molto più semplice, la Regione avrebbe potuto tranquillamente autorizzare Cava dei Modicani, inserendola nell’ordinanza del 1 giugno scorso, la 5/rif., visto che, come è possibile vedere, erano stati già espressi i pareri degli organi tecnici coinvolti.

Nemmeno questo semplice passaggio è stato esitato dalla Regione.

In aggiunta, avevamo chiesto, con il supporto di tutti gli enti coinvolti, in primis la Prefettura, che fosse dato a Ragusa, almeno temporaneamente, un sito alternativo dove scaricare i rifiuti.

Ma la Regione, alla fine, dopo aver stoppato l’iter ordinario, quello straordinario, l’inserimento nell’ordinanza 5/rif., ha fatto di più: non ha dato a Ragusa, unico comune in tutta la Sicilia, un sito dove conferire, con la motivazione che non c’era spazio, in nessuna discarica siciliana, per 80 tonnellate al giorno. Ed avendo dato agli altri comuni del sub-comprensorio ibleo, invece, un sito dove scaricare.

Programmazione? Pianificazione? Soluzioni? Tutte parole sconosciute dalle parti di Palermo.

Addirittura, la Regione ha consigliato di emanare un’ordinanza contingibile ed urgente del sindaco. Come se non avesse alcuna responsabilità o competenza nella gestione del sistema rifiuti in Sicilia, in contrasto con le norme vigenti.

Solo un aspetto salviamo dell’intervento, inconcepibile, del segretario dell’Unione Cittadina del Pd. Delusione e sconcerto. Siamo d’accordo. Nei confronti, però, di una Regione, governata dal Pd, che dalla questione Nuovo Ospedale prima e da quella dei rifiuti dopo, ha mostrato tutto il peggio possibile.

Ma sui rifiuti, per rispondere al segretario, ce lo aspettavamo. Tutte le accuse, infatti, rivolte all’Amministrazione Comunale, in un comunicato che sembra raccontare, per chi conosce i fatti, una realtà rovesciata, sono imputabili sempre allo stesso soggetto. La Regione, appunto.

Il bando per il nuovo sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, con tariffazione puntuale e livelli di differenziata al 70%, ha conosciuto ritardi su ritardi accumulati proprio a causa della Regione. E non è scaricare le colpe, sono i fatti che parlano da soli. Prima il nuovo piano d’ambito, con un’approvazione avvenuta solo a distanza di mesi, poi la celebrazione della gara attraverso l’Urega. Altro che nessuna trasparenza o illegittimità, di cui Calabrese accusa, in maniera grave ed infondata, questa Amministrazione Comunale: proprio per seguire pedissequamente le cervellotiche decisioni cangianti della Regione, siamo stati costretti ad attendere, con le conseguenze che lo stesso segretario riconosce, ossia la non attivazione del nuovo servizio ed i costi maggiori per quanto concerne la tassa sui rifiuti. Tutto questo peraltro, forse Calabrese non lo sa, pare sia finalmente giunto a conclusione ed a breve dovrebbe essere sbloccato l’iter e dovrebbe partire il servizio.

Per quanto riguarda le affermazioni relative alla quarta vasca, che sono condivise, a quanto ci risulta, anche dal consigliere comunale Sonia Migliore, è ora di fare definitivamente chiarezza.

Anche qui, quando non si sa di cosa si parla, sarebbe meglio tacere.

Proprio la normativa regionale attualmente vigente sull’individuazione delle aree idonee alla localizzazione delle discariche, prevede che i siti idonei non debbano ricadere in aree carsiche. Secondo uno studio geologico commissionato alla allora Provincia Regionale di Ragusa, in occasione della progettazione della quarta vasca, era emerso che il sito individuato a Cava dei Modicani, proprio in quanto carsico, risultava sfavorevole per la realizzazione di una ulteriore discarica. Ed il Piano Regionale di Gestione dei rifiuti non prevedeva la realizzazione di alcuna ulteriore vasca nel sito di Cava dei Modicani. Infine, da ultimo, il Piano Provinciale delle Discariche, approvato dalla ex-provincia e dalla Regione, non prevede siti per discarica nel comune di Ragusa e tanto meno a Cava dei Modicani. Non è un capriccio, quindi, l’aver eliminato dal piano triennale delle opere pubbliche tale sito, ma una semplice constatazione dei fatti. Peraltro, giova ricordare che la competenza nella gestione degli impianti era di Ato-Srr, mentre l’individuazione delle zone per lo smaltimento dei rifiuti è della Provincia ai sensi della Legge Regionale 9 del 2010. Il Comune di Ragusa aveva avviato uno studio di progettazione, solo perché richiesto dall’Ato. Ed è stata la nostra attenzione, la nostra ostinazione e l’attività costante, in particolare, dell’assessore all’Ambiente Antonio Zanotto, quello cui il segretario del Pd rivolge accuse personali e pretestuose, che ha permesso di attivare gli ampliamenti della terza vasca che ci hanno consentito di giungere fino ad oggi, senza scaricare in siti extraprovinciali. Quell’assessore Zanotto di cui gli esponenti di un non meglio identificato movimento politico vorrebbero la “testa”, senza uno straccio di motivazione, né di aderenza alla realtà. Ma sappiamo che magari le favole a qualcuno piacciono, a noi, che viviamo nella realtà, no. Ricordiamo a noi stessi, peraltro, che i piani regionali e provinciali citati, prevedevano altre discariche in provincia di Ragusa, in siti non di competenza del Comune di Ragusa. Ma gli altri enti locali non li hanno mai, legittimamente, attivati. Pur potendo. Ma se anche non ci fossero stati oggettivi impedimenti tecnici, come abbiamo spiegato, alla realizzazione della quarta vasca, come si può addebitare quindi alcuna responsabilità al Comune? E come si potrebbe mai pretendere che chi, come la Regione, ha impiegato due anni, come precisato prima, per un provvedimento AIA su una discarica già in esercizio e che non è in grado nemmeno di dare un sito alternativo ad un Comune come Ragusa, possa, anche solo per sbaglio, perfino volendo, giungere alla realizzazione di una nuova discarica, in qualsiasi modo? Nessun colpo di fortuna, quindi, come paventato dal consigliere comunale Migliore. Solo la semplice esposizione dei fatti. La verità è che la propaganda politica è ottima, perfino divertente, se non fosse drammatico l’atteggiamento di chi governa nei confronti di una realtà, come Ragusa, che ha sempre cercato di prevenire le criticità, ed è stata sempre penalizzata per questo? Questi i fatti, le chiacchiere le lasciamo agli altri, quelli che risolvono i problemi a voce, salvo poi sottrarsi alle loro responsabilità. Alla fine, quello che conta, è che, assumendoci una responsabilità non da poco, questa mattina, il Comune di Ragusa, totalmente solo, totalmente abbandonato a se stesso, sia riuscito, ancora una volta, a trovare una soluzione. Temporanea, di soli tre giorni, ma una soluzione. E lunedì saremo a Palermo, per far sentire la nostra voce. Ma non ci aspettiamo nulla di nuovo, né di buono. Ai cittadini, nei confronti dei quali non proviamo nessuna vergogna, per aver chiesto di pazientare per una sera e limitare il conferimento dei rifiuti, lanciamo anche noi lo stesso appello del segretario dell’Unione Comunale del Pd. Indignatevi, non arrabbiatevi. Nei confronti delle persone giuste, però. E state tranquilli. Non permetteremo che si giunga al disastro totale e non ci sottrarremo a quanto di nostra competenza. Perfino se chi governa questa Regione dovesse, ancora una volta, ignorarci. Perché, noi sì, sappiamo che Ragusa non merita questo”.

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