RESURRECTIO INTRECCIO DI FEDE E TEATRO

Per il secondo anno consecutivo la Basilica di San Giovanni Battista di Vittoria si presta ad essere luogo ideale della rappresentazione che chiude il dittico sulla Passione di Cristo. La Resurrectio. Un intreccio di fede e teatro gioioso.

Il Dramma Sacro e la Resurrectio costituiscono un indispensabile occasione di liturgia e di riflessione sul tema dell’uomo, della sua ricerca di un’identità, del suo rapporto con Dio. Temi che caratterizzano i due allestimenti e che pongono la direzione artistica di Massimo Leggio nel segno della continuità e nel rispetto della tradizione, e che spiegano il rapporto che ha instaurato con questa eredità che appartiene alla città di Vittoria. Dal 2007 eredità immateriale anche per l’Unesco.

Per Massimo Leggio, “si chiude con Resurrectio una rappresentazione unica in Italia”. In un arco spazio-temporale ristretto, l’attore-regista riesce a raccontare i dolori e le gioie di un momento intenso per la cristianità.

Anche nella Sacra Rappresentazione della Resurrezione, attribuita ad Alfonso Ricca, con l’innesto degli scritti di Emanuele Giudice e frammenti tratti dai Vangeli, la contemporaneità si fonde con il passato. Il teatro sacro, in questa messa in scena domenicale, trova sintesi in tripudio di gioia.

“Io divenuto segno di un evento che  strafigura la terra, annunzio ai sensi voce del mondo la gioia della luce che torna”. È il narratore (Massimo Leggio) ad annunciare al mondo intero la magnificenza di colui che ha cambiato le sorti dell’uomo. E lui a scandire i tempi di una rappresentazione che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso sino alla fine. 

La struttura proposta in Resurrectio, così come nel Dramma Sacro, presenta un prologo ed un epilogo affidato al Coro e di una parte centrale (in versi), il cui testo si fa risalire a Ricca.

Nella sua peculiarità, Resurrectio, rispetto al Dramma Sacro, rappresenta il momento della rinascita, della speranza, della gioia. La lenta e faticosa conquista di un’identità spirituale da parte di ciascuno di noi. Ed implica la capacità di ascoltare e condividere. In linea, e quasi in un incastro drammaturgico, ai piedi dell’altare della Basilica di San Giovanni Battista, rivive il momento della Resurrezione di Gesù di Nazaret. La luce che indica la strada giusta, gli attimi di gioia e al contempo stupore e incredulità.

A dominare la scena, in prima battuta, il narratore (Massimo Leggio), accompagnato dal coro composto da Ivana Cirignotta, Adriano Gurrieri, Piero Gurrieri, Camilla Purrucci, Sofia Cardello, Chiara Cilia, Alessia Gurrieri, Marta Sarta, Nunzio Barone ed Eliana Giudice.

Il corpo centrale della rappresentazione, invece, è interpretato dai personaggi che hanno conteso la causa del Cristo morto in croce. Tra coloro che, con l’inganno, hanno cercato di far valere le ragioni dell’uomo “cieco” che rinnega la presenza del Cristo e coloro che ribadiscono la “divinità” di colui che è stato messo in croce. Molti di questi li ritroviamo in entrambi gli allestimenti: Caifa (Emanuele Puglia), il Centurione (Massimiliano Nicosia), Misandro (Alessandro Sparacino), Giuseppe (Emanuele Nicosia), Maddalena (Giuseppina Vivera) Giovanni (Giovanni Arezzo), Giuda (Giovanni Santangelo). La novità è rappresentata dal Pilato di Germano Martorana.

Il finale è affidato ai versi di Emanuele Giudice, interpretati da Eliana Giudice. “E se invece sei tu che mi guardi, subito scuote intorno una luce uguale a spada acutissimi e sempre più luce infondi e ferisci, luce che metti in fuga la luna. Non ci sono per te mai tenebre”.

A conclusione della rappresentazione, dal pulpito, Don Vittorio Pirillo, insieme al vicario foraneo, Don Mario Cascone, invocano la preghiera collettiva e corale in cui devoti, pellegrini, attori si ritrovano e si confondono. “Abbiamo vissuto questi giorni nella liturgia la presenza di Gesù nella sua passione, grazie anche alla rappresentazioni di questi due momenti scenici diversi”.

Don Mario Cascone e Don Vittorio Pirillo ringraziano gli attori di Resurrectio per il lavoro prezioso.

A suggellare il successo di questa nuova edizione di Resurrectio, l’applauso finale dei fedeli che hanno gremito la Basilica di San Giovanni. Esplosione di consenso liberatorio e tributo nei confronti di chi, attraverso il teatro, dà forza e vigore ai sentimenti racchiusi nella bellezza della Pasqua.

 

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