RENATO MELI RISPONDE ALLE DOMANDE POSTE DALL’ASCOM DI COMISO


L’ASCOM di Comiso ha avanzato alcuni quesiti rivolti ai candidati alle elezioni regionali. Mi pare un’ottima opportunità per cercare, insieme, di trovare delle risposte. Mi auguro, anzi, che a questa discussione che si compie sugli organi di informazione che vorranno ospitarla, si possa anche aggiungere qualche momento di incontro diretto tra i candidati. Mi dichiaro sin d’ora disponibile in tal senso. Ecco, in ogni caso, le mie risposte che invio direttamente all’ASCOM di Comiso e agli organi d informazione.

1)     A quanto ammonta il costo di un politico? E’ un’informazione importante, in quanto si potrà capire se siamo ancora in grado di mantenerlo. Considerando che lo Stato è l’Impresa delle Imprese, ed in questo periodo di forte crisi, bisogna equilibrare obbligatoriamente costi e ricavi, non si può sbagliare, nel dire ad un nostro eletto, quanto gli spetta per il suo futuro lavoro. Ci dispiace essere retorici, ma come è diventato notevolmente difficile sopravvivere per le imprese, non riteniamo sia giusto che continui per i nostri futuri governanti quell’agiatissima sopravvivenza”.

A questa domanda non so rispondere semplicemente perché non lo so. Credo che i deputati uscenti siano molto più preparati di me in questo campo e credo che la risposta non possa limitarsi a comunicarci il costo dello stipendio mensile ma debba rendere conto di tutti gli annessi e connessi (privilegi inclusi) relativi alla carica ricoperta.

Per quanto mi riguarda farei, in caso di elezione, una proposta per ridurre subito il costo dei parlamentari (che purtroppo, ad onor del vero, incide solo il 15% del costo dell’ Assemblea Regionale Siciliana, quindi il risparmio sarà poca cosa, anche se darebbe comunque un segnale importante a tutti i cittadini).

È risaputo che l’Assemblea Regionale Siciliana uscente ha votato per una riduzione del numero dei deputati da 90 a 70. Peccato però che questa legge entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2013, quindi, dato che si vota il 28 ottobre 2012, al momento resteranno 90 (senza dire che, come è successo per il finanziamento ai partiti, potrebbero ancora una volta, dopo l’elezione, cambiare nuovamente la legge: tanto la gente dimentica presto!?). Veniamo alla immediata e semplice proposta: “limitare il costo dei 90 parlamentari a quello equivalente a 70 parlamentari”, in poche parole il costo di 70 parlamentari dovranno dividerselo i 90 parlamentari eletti (un risparmio netto immediato del costo di 20 parlamentari). Ribadisco però che gli sprechi non sono solo questi, ad es. bisognerebbe ridurre almeno del 30% il costo delle spese dei vari gruppi parlamentari, al posto dei portaborse si potrebbe utilizzare parte del personale della Regione mal impiegato se non addirittura non utilizzato. Questi piccoli provvedimenti potrebbero rappresentare un primo segnale serio e tangibile di vicinanza a tanta gente che non arriva ormai neanche alla terza settimana del mese.

 

 

2)     “Visto che all’orizzonte non si intravede alcuna ripresa economica, e sicuramente nel nostro territorio si potrebbe far decollare una nuova economia – l’aeroporto di Comiso – che per motivi di copertura finanziaria, non può decollare, ci fa subito riflettere su una cosa: questo candidato propenso a governare ha l’interesse ad impegnarsi formalmente, con il suo programma elettorale, per sostenere nei quattro anni di governance, una spesa di 3.000.000,00 di euro annua, a copertura dell’Enav?”.

La domanda può avere una sola risposta: SI. È quasi certo che nessuno si azzarderebbe a rispondere diversamente.

Il problema non è come trovare i 3 milioni di euro. Basta rimodulare le tantissime convezioni, abbattere una piccolissima parte degli sprechi e i soldi escono fuori subito. Bisogna capire chi politicamente è d’accordo a fare ciò. Io si, tant’è che lo dico e lo scrivo.

Il problema aeroporto non va però disgiunto dal resto delle infrastrutture altrettanto necessarie in questa porzione di Sicilia.

Oltre a questo un’altra considerazione va fatta.

Siamo sicuri che la questione aeroporto sia stata gestita nel modo migliore possibile?

In questo clima di austerità e crisi si devono tentare soluzioni di ampio respiro e, forse, solo così potremmo uscirne.

 

 

3)     “Per le piccole e medie imprese, quali programmi avete intenzione di attuare, per agevolare l’accesso al credito, diventato inaccessibile, a causa delle ipoteche accese dalla Serit, che grazie al loro “fermo amministrativo”, hanno bloccato il motore dell’economia?”.

 

Il caso della Serit è stato messo in evidenza nei mesi scorsi anche da S.E. il Vescovo Mons. Paolo Urso e da me (allora in veste di Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, della Giustizia e della Pace e della Custodia del Creato della Diocesi di Ragusa). Qualcosa si è mosso anche grazie all’azione delle Organizzazioni di categoria, ma ben poca cosa rispetto alla soluzione del problema.

Non è impossibile però fare ancora tanto. Per liberare la nostra economia da questo peso, si possono avanzare alcune proposte (già predisposte dal Tavolo Sviluppo e Lavoro – di cui facevo parte – costituito qualche tempo fa presso la CamCom di Ragusa) che riguardano sia le norme nazionali che regolano la riscossione, sia quelle regionali perché SERIT Sicilia Spa è controllata quasi totalmente, e comunque in maggioranza, dalla Regione Siciliana:

• per i crediti di piccolo importo (inferiori a € 2.000,00), le azioni cautelari (fermo amministrativo) ed esecutive (pignoramento presso terzi, espropriazione mobiliare) devono essere precedute dall’invio di due solleciti di pagamento non per “posta ordinaria” – come prevede il “Decreto sviluppo” –, ma per posta raccomandata con avviso di ricevimento;

• il provvedimento di sospensione giudiziale degli effetti esecutivi dell’accertamento esecutivo deve essere efficace fino alla sentenza di primo grado emessa dalla Commissione tributaria provinciale (con il “Decreto sviluppo” è prevista un’efficacia di soli 120 giorni dalla presentazione dell’istanza di sospensione alla CTP);

• eliminare l’accertamento esecutivo;

• rapportare l’entità degli interessi applicati per ritardata iscrizione a ruolo e per la dilazione dei pagamenti di cui agli artt. 20 e 21 del D.P.R. 602/73 al tasso legale al posto di quelli previsti del 2,75% e 4% annuo;

• sospensione immediata degli artt. 13, 14 e 15 del Dlgs. n. 471/1997 che fanno riferimento (in particolare l’art. 13) agli importi delle sanzioni calcolati nella misura del 30% delle somme non versate o versate in ritardo dal cittadino contribuente;

• sospensione dei regimi sanzionatori previsti dalle Leggi n. 662/1996 e n. 338/2000 (art. 116, comma 8, lett. a e b) e del calcolo degli interessi di mora (art. 116, comma 9, della Legge n. 338/2000);

• sospensione degli artt. 20, 21, 22 e 23 del DPR 602/1973 (in particolare l’art. 20), nella parte in cui prevedono che, in caso di tardivo versamento, sono iscritti a ruolo gli interessi maturati dal primo giorno del mese di elaborazione della comunicazione da parte della SERIT sino alla data di versamento;

• sospensione di tutte le aste giudiziarie in corso;

• revisione della normativa nazionale e regionale che regola gli aggi della SERIT (in particolare, il Dlgs. N. 112/1999);

• rimodulazione integrale della procedura di rateizzazione del debito, tenendo in forte considerazione la condizione economica del contribuente;

• costituzione in tempi brevi di un organismo regionale che controlli la legittimità del comportamento della SERIT, con la presenza di rappresentanti delle Associazioni Imprenditoriali.

 

 

4)     “Siamo d’accordo che esista una società che recuperi i crediti vantati dallo Stato, ma è anche vero che è assolutamente insopportabile tassare un debito ai livelli di usura. Si potrà portare avanti questa battaglia, per riequilibrare la situazione debitoria di ogni singolo siciliano, agevolando il debito in conto interessi?”.

Per agevolare le posizioni debitorie di tutte quelle imprese che si trovano in una situazione di indebitamento tale da non potere onorare i pagamenti richiesti per tramite la Concessionaria per la Riscossione (in Sicilia Serit Sicilia Spa) è possibile condurre un’azione politica che miri a trovare risorse economiche pubbliche da erogare alle predette imprese a titolo di contributi in conto interesse, vincolati dallo scopo di estinguere i debiti riscossi per mezzo del Concessionario per la riscossione. Questa azione politica deve essere affiancata a quella indirizzata verso una sensibile riduzione degli interessi moratori oggi applicati, in caso di ritardato o mancato pagamento di imposte e tasse in genere, sia dallo Stato che dagli Enti locali ma anche, in caso di ritardato o mancato pagamento di contributi, dagli Enti previdenziali, assistenziali e assicurativi.

 

 

Questo è quanto mi sento di rispondere. Non senza avervi ringraziato per i preziosi stimoli che avete offerto a noi tutti, candidati e non solo.

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