Ragusa ultima in Italia per soldi in busta paga. E con la denatalità, spariti 7mila giovani in 10 anni

Saremo la provincia siciliana dove vale la pena vivere, ma Ragusa si conferma ultima provincia italiana per ammontare di stipendi. E’ l’impietosa analisi di Geography Index di JobPricing, società specializzata in analisi delle retribuzioni, che grazie al database costruito attraverso il calcolatore dello stipendio giusto – fra circa 600mila profili retributivi dei dipendenti nel settore privato – analizza le differenze retributive tra i territori, restituendone una classifica sulla base dei livelli retributivi medi. Nel 2022 a Ragusa la media della retribuzione lorda è stata di 24.129 euro (era di 23.525 nel 2021), additittura sotto altre province che nelle varie classifiche sulla qualità della vita risultano molto più indietro.

I numeri di Ragusa

Al primo posto delle retribuzioni, la solita Milano con quasi 37mila euro lordi. La forbice fra le zone geografiche d’Italia è, pertanto, ampia. Fra Milano e Ragusa vi sono “tante Italie”, in mezzo la media nazionale che lo scorso anno è stata di 30.830 euro, quota raggiunta da nove regioni su venti e da 26 province sulle 107 analizzate. Fatto cento la retribuzione media nazionale annua (comprese le parti variabili), nel capoluogo lombardo si sale fino a sfiorare quota 120. A Ragusa, invece, quei 100 si rimpiccioliscono a quota 78,3.

I dati regionali

Ragusa è sotto anche la media della Sicilia, 18.ma regione in classifica con 26.205 euro lordi medi in busta paga. Milano traina la Lombardia sul gradino più alto del podio regionale, mentre alle sue spalle salgono il Lazio e la Liguria, che scalzano il Trentino-Alto Adige.

A livello provinciale, dopo Milano si confermano Trieste e Bolzano che vantano, entrambe, stipendi annui sopra i 34mila euro. Tra le più dinamiche spiccano invece i guadagni di Rimini e Fermo, che pure non riescono a superare la media nazionale. Fra i territori a passo di gambero, invece, Pistoia, Sondrio e Salerno che arriva a perdere 13 posizioni.

Tutto questo in un contesto generale di crescita delle retribuzioni (il 2022 ha visto un +3,3% se si prendono parti fissi e variabili, comunque ben sotto il livello d’inflazione arrivato all’8,1%), con un leggero avvicinamento di Nord e Sud. Tuttavia sembra proprio che gli estremi si stiano allontanando. La Lombardia era a 107,9 nel 2022 ed è ora a 108,5, quindi più in alto dalla media.

L’altro studio: “persi” oltre 7mila giovani in 10 anni

Un altro studio, stavolta della Cgia, rivela il tasso di denatalità a Ragusa. Fra il 2013 e il 2023, la provincia iblea ha perso 7.161 persone di età compresa fra i 15 e i 34 anni (-9%). Nel 2013 erano 79.493, nel 2019 scese a 74.920, mentre nell’ultimo rilevamento di quest’anno sono 72.332. Una crisi demografica che si riflette subito sulla scuola, dopo sul mondo del lavoro.

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